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Valle Olona | 25 febbraio 2025, 09:30

Un nuovo futuro per il Cinema Teatro Tiglio: la Parrocchia di Marnate valuterà offerte per la vendita

Durante un'assemblea tenutasi nel tardo pomeriggio di domenica 23 febbraio, quasi 100 persone hanno espresso il loro favore verso l'ipotesi di valutare la manifestazione di interesse ricevuta per lo storico edificio situato nel centro di Marnate. Il Tiglio, chiuso da anni, potrebbe essere venduto, aprendo la strada a nuove soluzioni per la sua destinazione

Il Cinema Teatro Tiglio di Marnate è ormai chiuso e inutilizzato da anni

Il Cinema Teatro Tiglio di Marnate è ormai chiuso e inutilizzato da anni

La parrocchia di Marnate prenderà in considerazione le offerte per la vendita del Cinema Teatro Tiglio. Questa è la decisione emersa al termine dell'assemblea che si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 23 febbraio, all'interno della chiesa di Sant'Ilario.

«L'edificio – spiega il parroco di Marnate, don Alberto Dell'Acqua – è chiuso e inutilizzato ormai da diversi anni, e per questo si è reso necessario prendere alcune decisioni sul suo futuro; per poter essere nuovamente aperto al pubblico, infatti, sarebbero necessari importanti e costosi lavori di ristrutturazione, che come parrocchia non abbiamo le risorse per affrontare. Già qualche anno fa ci è stata chiesta la possibilità di trasformarlo in una palestra, ma quest'operazione non ha avuto successo. Nelle scorse settimane è arrivata una manifestazione di interesse per l’acquisto».

La manifestazione è stata valutata dagli organismi interni della parrocchia, e ha portato don Alberto Dell'Acqua a convocare l'assemblea: «Abbiamo esaminato la richiesta sia al tavolo del consiglio pastorale sia a quello degli affari economici – prosegue il parroco – ed entrambi ne hanno riconosciuto la validità. Abbiamo quindi voluto coinvolgere i parrocchiani e i cittadini nella decisione, durante una riunione che ha sottolineato i costi delle varie opzioni sul tavolo e l’opportunità di utilizzo della struttura attuale rispetto a eventuali nuove costruzioni. Erano presenti quasi 100 persone, e quasi tutti hanno espresso parere favorevole alla decisione di vendere lo stabile; per questo valuteremo qualunque manifestazione di interesse ci verrà presentata, cercando di decidere quale sarà la soluzione migliore».

Nel corso dell'assemblea, anche il sindaco Marco Scazzosi ha voluto condividere alcune riflessioni, che evidenziano chiaramente la posizione dell'amministrazione circa il futuro del Tiglio: «Già in passato, come amministrazione, erano stati fatti dei ragionamenti sulla possibilità di acquistarlo – sottolinea il primo cittadino – ma una sala del genere, con 400 posti a sedere, aveva e ha ancora oggi poche occasioni di utilizzo durante l'anno. Anche il costo di una ristrutturazione, che richiederebbe dai 400 ai 600 mila euro, è tale da non rappresentare un investimento proporzionato a quanto sarebbe usato dalla comunità; un anfiteatro un po’ più piccolo, una biblioteca, o spazi da rendere disponibili per le associazioni potrebbero essere più funzionali, ma intervenire per realizzarli aumenterebbe ancora di più i costi necessari per riaprire le porte dello stabile».

L'amministrazione, dunque, non interverrà direttamente sul Cinema Teatro di via Torino, ma si propone di fare in modo che, in caso di vendita, l'area resti, almeno in parte, a disposizione della comunità. «Quello che viene proposto – conclude Scazzosi – è forse oggi l’unica tipologia di intervento che possa dare la possibilità di realizzare uno spazio di utilità pubblica dove sorgeva il Tiglio; un luogo all'interno del nuovo edificio che possa essere destinato ad un Auditorium, le cui caratteristiche permetterebbero maggiori occasioni d’uso per tutti. Si potrebbe realizzare una piccola palazzina, che soddisferebbe le indicazioni regionali di non costruire su porzioni di suolo ancora a verde, e da parte nostra potremmo cercare, nel momento in cui questa proposta si dovesse concretizzare, di chiedere all’operatore un luogo di interesse pubblico, magari a scomputo degli oneri di urbanizzazione».

Loretta Girola

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