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Busto Arsizio | 25 febbraio 2025, 15:20

Landini a Busto lancia i referendum: «Disuguaglianze inaccettabili. Bisogna “rivoltare” questo Paese»

Il segretario della Cgil all’assemblea del sindacato a MalpensaFiere manda un messaggio alla politica: «Grave se qualche partito invitasse a non andare a votare». Sulla crisi Beko: «Servono piani industriali in grado di mantenere e valorizzare la capacità di produrre e il saper fare che c’è nel nostro Paese»

«Il voto è la nostra rivolta». È lo slogan della campagna referendaria della Cgil. E il segretario generale del sindacato Maurizio Landini, oggi a MalpensaFiere per l’assemblea delle assemblee generali, lo ha ribadito, appellandosi a «uno strumento democratico, ossia la rivolta delle persone attraverso il voto e i diritti sanciti dalla Costituzione. Lo riconfermo: c’è bisogno di “rivoltare” questo Paese, perché il livello di diseguaglianze che esiste non è più accettabile. Non si è liberi se si è precari, se non si arriva alla fine del mese pur lavorando, se si continua a morire di lavoro, se la sanità non funziona. C’è bisogno di una rivolta, che vuol dire invitare le persone a non voltarsi dall’altra parte ma ad affrontare i problemi e ad attivare solidarietà».

Accompagnato all’ingresso del polo fieristico di Busto Arsizio dalla segretaria della Cgil di Varese Stefania Filetti, Landini si è soffermato coi cronisti sulla crisi Beko, all’indomani del tavolo al ministero: «Il giudizio espresso dalla categoria dei metalmeccanici è da sostenere. Bisogna evitare sia le chiusure di aziende che i licenziamenti. Servono piani industriali in grado di mantenere e valorizzare la capacità di produrre, di fare, di saper fare che c’è nel nostro Paese. Vale per Varese e per tutte le altre province dove ci sono stabilimenti di Beko».

Il leader sindacale si sofferma anche sul caro energia: «Da tempo stiamo chiedendo di disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. E c’è bisogno di investire di più sulle fonti rinnovabili e di tutelare le fasce più fragili, rafforzando famiglie e redditi più bassi. Di questo il governo non si sta facendo carico».

Ma l’assemblea è stata incentrata sui referendum della Cgil. Per i quali, secondo Landini, in questo momento regna la disinformazione: «Abbiamo scritto alla Commissione Rai perché se ne parli. Il servizio pubblico deve mettere i cittadini nelle condizioni di sapere che cosa sono questi referendum. L’11 marzo ci sarà un incontro al governo in cui chiederemo di accorpare referendum ed elezioni amministrative. E di dare il diritto a tutti di votare, anche a chi quel giorno non sarà nel luogo in cui si risiede. E parliamo di milioni di persone, compresi i cittadini italiani all’estero». Landini si rivolge a tutte le forze politiche: «Troverei un atto contro la democrazia se qualche partito invitasse le persone a non andare a votare».

I quesiti referendari, spiega la Cgil, chiedono l’abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi; di quelle che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese; delle norme che hanno liberalizzato l'utilizzo del lavoro a termine; delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. L’ultimo quesito chiede di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia necessari per poter fare domanda di cittadinanza italiana.

Riccardo Canetta

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