Si è chiusa ieri sera la discussione politica scaturita dalla rivolta contro le forze dell’ordine scoppiata in piazza Garibaldi lo scorso 10 gennaio. Dopo il lungo confronto in Consiglio comunale e commissione, le mozioni di Partito Democratico e Lega sono tornate nuovamente in assise.
Maggioranza compatta nell’approvare la richiesta partita dalla Lega di introdurre il Taser e nel respingere la proposta sulla limitazione degli alcolici presentata dai dem che, dopo la seduta, parleranno di «pura propaganda».
Nessun nuovo stop agli alcolici
Bocciata definitivamente la richiesta del Pd di emanare un’ordinanza per vietare il consumo di alcolici in strada, limitandone anche la vendita per l’asporto nelle ore serali. «L’intento è adottare provvedimenti per prevenire degrado e insicurezza, anche percepita», ha spiegato Paolo Pedotti.
Ma l’assessore alla Sicurezza Matteo Sabba ha ribadito anche questa sera il «parere negativo» della giunta: «Il regolamento di Polizia locale supera quello che chiedete. E la vostra proposta, oltre a non portare benefici, incide negativamente su altri aspetti, come quello commerciale».
«Questa non è prevenzione – ha aggiunto l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni rivolgendosi a Pedotti –. Questa mozione è punitiva nei confronti degli esercenti e dà solo la possibilità di fare multe. Prevenire significa educare alla cultura del rispetto verso il prossimo. Un’ordinanza non ferma chi vuole abusare di alcol».
«Sappiamo che il divieto da solo non è esaustivo – la replica del consigliere e segretario cittadino dem –. Noi chiedevamo anche di individuare aree specifiche su cui intervenire e avremmo accolto un emendamento da parte della maggioranza, che però non c’è stato».
La proposta è stata respinta col voto contrario della maggioranza (astenuti Gigi Farioli e Giuseppina Lanza di Popolo, Riforme e Libertà ed Emanuele Fiore del gruppo misto).
Sì al Taser
Via libera, invece, alla mozione della Lega – emendata da Fratelli d’Italia che in un primo momento aveva presentato un altro testo – che chiede all’amministrazione di valutare la possibilità di dotare la Polizia locale di strumenti di difesa come il Taser o il Bolawrap (sistema di immobilizzazione a distanza) oltre ad eventuali altre tecnologie.
«A seguito di fatti a cui la città di Busto non è abituata e non vuole abituarsi, abbiamo deciso di fare qualcosa in più per dare supporto all’azione della Polizia locale – ha spiegato la leghista Isabella Tovaglieri, prima firmataria del documento –. È una mozione molto pratica, sappiamo che i problemi non spariranno con questi strumenti. Ma solo la loro presenza, in otto casi su dieci, funge da deterrente e riduce l’uso della forza da parte di ambo le parti».
«Non ci sono divisioni nella maggioranza, ma c’è stato un grande gioco di squadra – ha sottolineato Francesco Attolini (Fratelli d’Italia) –. La Lega ha fatto un assist, poi sono arrivati i ragionamenti nelle segreterie politiche, fino alla commissione dove il comandante Stefano Lanna ci ha illustrato tutte le proposte con un’attenzione ai costi». «Non andiamo ad armare le persone, ma a tutelarle – ha aggiunto Massimo Rogora, sempre di FdI –. Sono stato assessore alla Sicurezza e so che nel caso di sgomberi delle case o blocchi stradali gli agenti si possono confrontare con persone molto aggressive. In quel caso o si tira fuori la pistola o bisogna aspettare che arrivino celermente i Carabinieri».
Il dibattito si accende
«Sarebbe stato bello presentare un piano di formazione degli agenti insieme a questa delibera – ha obiettato Santo Cascio (Progetto in Comune) –. Ma la necessità principale è ampliare l’organico della Polizia locale. La prima cosa è il dialogo, che non si può ottenere mandando sul posto solo uno o due agenti».
L’assessore Sabba ha parlato di «una mozione positiva perché va nel concreto. Ho subito dato mandato all’ufficio di redigere la relazione poi presentata in commissione. Ed è ovvio che, come sempre, ci sarà la formazione». E ancora: «Tutti gli uffici del Comune sono sotto-organico, ma questa non deve essere una scusa per non dotare i nostri agenti degli strumenti che possono aiutarli».
Per Pedotti «il provvedimento andrebbe inserito in un contesto più ampio. La Lega ha fatto questa richiesta a Milano, Varese, Busto ma non a Gallarate, perché lì governa. Siete l’amministrazione, potevate agire in questo modo senza presentare una mozione. Un approccio più costruttivo poteva essere più utile». «Mi dispiace averla sentita – l’affondo di Massimo Rogora a Pedotti –. La sua sembra una ripicca perché abbiamo bocciato la vostra mozione».
«Una proposta di un consigliere di maggioranza alla giunta non è lesa maestà», la replica della consigliera ed eurodeputata Tovaglieri al segretario del Pd (a cui Cascio ha controreplicato ricordando la «reprimenda» della maggioranza al capogruppo della lista Antonelli, Marco Lanza, per aver sottoscritto un’interrogazione di Fiore).
«L’impressione è che si senta a disagio nel dover votare contro, perché dovrebbe dimostrare da che parte sta la sua parte politica – ha detto ancora l’eurodeputata all’indirizzo di Pedotti –. Abbiamo assistito a una progressiva delegittimazione degli agenti a cui una parte politica ha contribuito. Il governo sta facendo la sua parte e noi, nel nostro piccolo, non possiamo non farla. Forse per qualcuno le forze dell’ordine non vanno tutelate».
«Pedotti forse è abituato a canoni staliniani, putiniani a zelenskyani – le ha fatto eco Sabba –. Qui si fanno proposte e sono a favore che il Consiglio si riprenda la dignità che deve avere. Sì, ci siamo portati avanti (la replica a Cinzia Berutti del Pd che parlava di mozione ormai superata, ndr), ma l’assise fa politica e votare una mozione vuol dire stare vicini concretamente alle forze dell’ordine. Altrimenti non facciamo nemmeno il Consiglio».
Il «non putiniano» Pedotti ha precisato che «se la ratio era arrivare a qualcosa di politico, allora l’approccio doveva essere omnicomprensivo, includendo prevenzione ed educazione. Come dimostra il decreto Minniti del 2017, la sinistra non è esente dall’affrontare questi problemi».
Immancabile battibecco finale tra Cascio e il sindaco Emanuele Antonelli: «Dite che siete a disagio a votare no, ma è il vostro modo di fare da otto anni», la stoccata del primo cittadino. La mozione è stata infine approvata con 17 voti favorevoli (alla maggioranza si sono aggiunti Farioli, Giuseppina Lanza e Fiore), l’astensione di Pedotti e Berutti e il voto contrario di Cascio.
Le critiche del Pd
Al termine della discussione in assise, il Pd ha diffuso una nota per «esprimere perplessità in merito al voto della maggioranza e alla visione di sicurezza che intende trasmettere alla città. Da parte del centrodestra è infatti arrivata la bocciatura, senza possibilità di modifiche, della mozione Pd per il contrasto all’abuso di alcol e per individuare aree più critiche in città dove rafforzare il divieto.
L’approccio della maggioranza, che ha invece approvato il testo di una mozione della Lega, emendato da Fratelli d’Italia, dopo una trattativa tutta interna alla maggioranza, non considera infatti alcun tipo di misura preventiva dei fenomeni che possono produrre problemi di ordine pubblico o quanto meno di scarso decoro urbano in città. Si tratta di un approccio fortemente limitato e per questo non condiviso, che dovrà passare da modifiche regolamentari e stanziamenti di bilancio che la maggioranza avrebbe già potuto fare essendo al governo della città dal 2021. Riteniamo quindi l’atto approvato e il voto connesso pura propaganda politica. Rimaniamo in attesa (speriamo non invano) di un approccio realmente connesso e integrato al tema della prevenzione da noi più volte auspicato».