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Sociale | 24 febbraio 2025, 11:06

Avis Busto e Valle Olona: il presidente Bianchi saluta e ringrazia i quasi 4.500 soci

Arrivata la scadenza del mandato, la Sezione di Busto e Valle Olona è in salute: obiettivi richiesti dalla Regione raggiunti, donazioni in aumento nel quadriennio, saldo positivo tra nuove iscrizioni e cancellazioni nel 2024, abbassamento dell’età media. Il grazie agli avisini: «Il loro dono e la loro testimonianza sono esempio di quello che la solidarietà può fare». A brevissimo i risultati delle votazioni per il rinnovo delle cariche

L'assemblea annuale Avis, nel riquadro il presidente uscente Giuseppe Bianchi

L'assemblea annuale Avis, nel riquadro il presidente uscente Giuseppe Bianchi

Ultima relazione annuale per Giuseppe Bianchi, presidente uscente di Avis Busto Arsizio, prima del rinnovo delle cariche. E bilancio che inevitabilmente guarda al complesso del mandato quadriennale, non al solo 2024, nell'attesa, breve, di conoscere il nome del suo successore.

Al momento la sezione di Busto-Valle Olona (comprende Castellanza, Olgiate, Fagnano e Solbiate) può contare su 4.473 soci, 32 dei quali anche collaboratori, con saldo positivo tra nuovi iscritti e cancellati negli ultimi 12 mesi, rispettivamente 425 e 391. Coerentemente con l’andamento nazionale, prevale l’apporto degli uomini rispetto a quello delle donne: sul territorio, i primi hanno effettuato, nel 2024, 4.804 donazioni tra sangue intero e in aferesi, le seconde 1.887.

«Negli ultimi quattro anni – approfondisce Bianchi – si è registrato un andamento altalenante nel numero dei donatori. Nonostante questo, e fatto salvo un lieve calo proprio nel 2024, le donazioni sono aumentate, con raggiungimento degli obiettivi richiesti da Regione Lombardia all’Asst».

Importante lo sforzo sviluppato sul fronte accoglienza: «Grazie all’impegno della professoressa Marilena Lange’ e alla signora Anna Riganti, sono una ventina i volontari presenti quotidianamente al quarto piano del padiglione Pozzi per fornire tutte le informazioni necessarie ai donatori, anche facendo i conti con lo spostamento al terzo piano dello spazio in cui questi attendono la chiamata alla visita medica». Sull’attenzione ai giovani, importante il progetto scuola coordinato dal professor Maurizio Moscheni, con coinvolgimento dei ragazzi alle superiori (classi quinte, più o meno nell’età giusta per potere diventare soci Avis): «Questa azione ha permesso di abbassare l’età media dei donatori. Nel 2025, inoltre, entrerà nel vivo un nuovo progetto con Aido e Admo. Si continua a lavorare con buoni risultati anche nell’ambito della comunicazione (sito internet, anche con un nuovo servizio a disposizione dei donatori per scaricare io proprio documenti, e whatsapp) e nella partecipazione a iniziative che possano accendere i riflettori sulle nostre attività. Riuscita anche la serata delle benemerenze».

Sezione in salute, dunque, grazie all’impegno dei tanti che, giorno per giorno, lavorano a un servizio prezioso e alimentano la cultura del dono. «Per questo – conclude Bianchi – ringrazio il Consiglio, i gruppi di lavoro, il dottor Crovetti, responsabile del centro trasfusionale da poco in pensione, e il suo successore, dottor Beverina, con cui Avis ha iniziato a relazionarsi. Grazie agli avisini: il loro dono e la loro testimonianza sono esempio di quello che la solidarietà può fare nella nostra società. Infine, voglio ricordare alcuni pilastri che ci hanno lasciato durante il quadriennio: Pietro Secondin, storico e lungimirante presidente, Ezio Lamperti, segretario e volontario, Vittore Malacrida, storico direttore sanitario, e Paola Ielmini, alfiera di Avis Busto e Valle».

Stefano Tosi

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