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io_viaggio_leggero | 22 febbraio 2025, 07:00

Da Chefchaouen a Merzouga: il Marocco tra colori, storia e deserto

In questa rubrica troverete reportage diretti e interviste di viaggio, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e incontri inaspettati in giro per il mondo. Seguici anche su https://www.instagram.com/io_viaggio_leggero_/

Questa settimana vi porto in Marocco, un’esperienza diretta che ho vissuto negli ultimi mesi. 

Un viaggio che ha cambiato volto ad ogni chilometro: dai vicoli blu di Chefchaouen al caos affascinante di Fes, dalle Montagne dell’ Atlante alle dune del Sahara. Con un piccolo gruppo di avventurieri, ho attraversato il Marocco da nord a sud; ogni tappa, è stata un’immersione in paesaggi mozzafiato e tradizioni uniche.

Siamo arrivati a Chefchaouen nel tardo pomeriggio, con il cielo punteggiato di nuvole che si rincorrevano sopra le montagne del Rif. La città è apparsa in una luce soffusa, con le sue piccole case che sembravano quasi sospese nello spazio. Dall’alto, la Moschea “Spagnola" dominava il panorama, avvolta da una leggera foschia; non siamo saliti fino alla sua terrazza panoramica, ma l’abbiamo ammirata dal basso, lasciandoci incantare dalla sua presenza “protettiva”. La sera abbiamo passeggiato tra botteghe, vicoli stretti e fontane decorate. Il mattino successivo, il sole splendeva alto e finalmente abbiamo visto Chefchaouen in tutto il suo splendore. I muri dipinti erano luminosi, le stradine animate dalla gente del posto e i suq erano un’esplosione di colori e profumi. Nel cuore della Medina, l’arabo e il francese si intrecciavano spesso con l’andaluso. Chefchaouen, mi è parsa come un ponte tra più culture; la sua natura marocchina, arricchita da alcune tradizioni spagnole e una forte presenza ebraica, mi ha sbalordito. Una “Città Santa”, per tutte e tre le religioni monoteiste!

Dopo aver sorseggiato il famosissimo tè alla menta nella piazza centrale, siamo saliti sul nostro pulmino pronti per la prossima tappa del viaggio. Arrivati a Fes, ci ha accolto Louki, una guida locale incredibilmente spiritosa che ha arricchito la nostra visita con una buona dose d’ironia. Ci siamo addentrati nella Medina El-Bali, un labirinto di vicoli dove ogni angolo raccontava una storia. Abbiamo visitato la Madrasa Bou Inania, la Moschea Al-Qarawiyyin e, naturalmente, le celebri concerie di Chouara. Dall’alto delle terrazze, abbiamo ammirato gli uomini immersi nelle vasche di tintura, riempite di colori vivaci: rosso papavero, giallo zafferano, blu indaco. L’odore era forte, ma con un rametto di menta sotto il naso siamo riusciti a seguire l’opera degli artigiani; alcuni trattavano le pelli con sostanze naturali come calce ed escrementi di piccione per ammorbidirle. Un mestiere molto faticoso dalle origini antiche!

Lasciata la "Città Imperiale” di Fes, abbiamo fatto una sosta in un luogo inaspettato e surreale: Ifrane, un villaggio alpino nel cuore del Marocco. Situata a 1.700 metri di altitudine, questa cittadina mi è sembrata molto simile alla Svizzera, con chalet in legno, strade ordinate e giardini rigogliosi. Qui abbiamo visto la famosa statua del "Leone di Pietra", simbolo del posto, e passeggiato tra le sue strade silenziose in compagnia di un’aria fresca di montagna. La prossima tappa, è stata la Foresta dei Cedri: una passeggiata a piedi e a cavallo tra alberi secolari e animali inaspettati. In un bosco fitto, dove il profumo della resina era il vero protagonista, ad un certo punto abbiamo avvistato un gruppo di scimmie di Barberia; un’altra incredibile sorpresa, che ci ha riservato questo Paese! Prima di ripartire ci siamo fermati, in una radura, godendoci la pace e il silenzio assoluto del luogo. Dopo ore di viaggio attraverso le montagne del Medio Atlante, abbiamo lasciato l’aria di montagna dei “cedri” a beneficio di luoghi sempre più caldi. La strada si è fatta tortuosa, fino a quando, all’improvviso, si è aperta davanti a noi la spettacolare Valle dello Ziz. Abbiamo fatto una sosta in un punto panoramico e, affacciandoci, abbiamo visto palme estendersi tra le gole scavate dal fiume. Il contrasto, tra il verde brillante delle oasi e il rosso acceso delle rocce è stato mozzafiato.

Nel tardo pomeriggio siamo finalmente arrivati a Merzouga, la porta del Sahara. Abbiamo lasciato il pulmino e siamo saliti sui dromedari, iniziando la traversata tra le dune di Erg Chebbi. Il tramonto ha trasformato la sabbia in un mare di sfumature arancioni e dorate, mentre il silenzio assoluto del deserto ci avvolgeva. Dopo una cena berbera squisita, la serata è proseguita con una festa intorno al fuoco. I tamburi hanno iniziato a suonare, i musicisti hanno intonato canti tradizionali e in pochi minuti ci siamo ritrovati a battere le mani e a ballare sotto il cielo stellato. Abbiamo riso, cantato e ci siamo lasciati trasportare dal ritmo ipnotico della musica Gnawa, prima di ritirarci nelle nostre tende, cullati dalla magia del deserto. Il mattino dopo, sveglia presto per ammirare l’alba sulle dune; il cielo, inizialmente scuro, si è pian piano illuminato di sfumature rosa e dorate, mentre il sole spuntava all’orizzonte. Il silenzio era assoluto, rotto solo dal vento che accarezzava la sabbia. Dopo aver fatto colazione nel campo, ci attendeva l’ultima avventura in 4x4. Saliti a bordo, abbiamo saltato sulle dune, fermandoci in un piccolo villaggio nomade. Qui, abbiamo incontrato famiglie che vivono ancora secondo le tradizioni del deserto, accogliendoci nelle loro tende, ci hanno offerto il tè e raccontato le loro storie. Una vita in viaggio, adattandosi alle difficili condizioni del Sahara! La loro esistenza, semplice ed autentica, mi ha ricordato quanto sia preziosa la connessione con la natura e con le proprie radici.

Sulla strada da Chefchaouen a Merzouga, ogni luogo ha avuto un colore diverso: Il blu della "Città Santa", il verde della foresta, il rosso delle gole e l’oro del deserto. Un Paese con molte aree climatiche, tante storie da raccontare e una natura sorprendente. Un’avventura emozionante nellanima del Marocco, lontano dall’oceano e dalle località più frequentate.

IN & OUT MAROCCO

porta con te

  • Una lampada frontale (per svegliarti all’alba)
  • Una sciarpa leggera (per il deserto)
  • Il desiderio “della scoperta”

lascia a casa

  • Il tacco 12 
  • La voglia di caffè espresso
  • La velocità

Valutazione :  3 zaini

Legenda:

1 zaino    (meglio andarci in vacanza )

2 zaini     (vale il viaggio ma..)

3 zaini  (vale il viaggio, andateci)

4 zaini   (viaggio da non perdere )

5 zaini    (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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