Geniale e comunicativo, Maurizio Ferraris, epistemologo di fama internazionale, non è nuovo a incursioni divulgative sulla relazione tra filosofia, scienza e tecnologia e sui riflessi che tali relazioni hanno nella vita quotidiana, sia a livello individuale che sociale.
Ed è proprio in questa veste che Filosofarti lo ospita sabato 22 febbraio alle 17.30 al Teatro delle Arti di Via Don Minzoni a Gallarate per conversare sul tema: "La pelle. Essere umani oggi."
L’incontro partirà da una domanda fondamentale: che cosa manca al burattino per diventare un bambino? Ovvero, che cosa abbiamo noi esseri umani che l’intelligenza artificiale non possiede?
Secondo Ferraris, se si crede a quanto si legge, apparentemente nulla: i computer pensano, e lo fanno meglio di noi, al punto che sembra stiano sostituendo gli esseri umani in molte professioni. Ma, a una riflessione più attenta, emergono delle differenze sostanziali.
I computer mancano di vita, non muoiono, non provano paura, non si annoiano, non si deprimono e non si entusiasmano. Non hanno volontà, non prendono iniziative e necessitano sempre di un input umano per essere attivati. Privi di vita e volontà, non possiedono neanche un mondo dello spirito, una ragione come facoltà dei fini o un inconscio. Eppure, se siamo umani è proprio grazie alla nostra relazione con la tecnica. Sin dall’alba della civiltà, l’essere umano ha delegato e potenziato le proprie capacità attraverso la tecnologia, che a sua volta lo ha reso sempre più umano.
Un paradosso che Ferraris illustrerà con un ragionamento affascinante e ricco di spunti di riflessione.
L'ingresso è libero ed è consentito anche senza prenotazione.
Per maggiori informazioni: www.filosofarti.it