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Attualità | 21 febbraio 2025, 15:09

FOTO. Un girasole che svetta sopra le macerie della guerra: Milano e l'Europa non dimenticano l'Ucraina: «No alla mistificazione della realtà»

E' stata inaugurata stamattina nei giardini del Bam, nel cuore del capoluogo lombardo, un'installazione realizzata in occasione dell'anniversario dei tre anni dall'inizio del conflitto. Presenti anche il console, l'eurodeputato Gori, il sottosegretario regionale Cattaneo e il sindaco Sala: «Quest'opera d'arte è un invito a tutti a non voltare la faccia dall'altra parte»

Quella che sarebbe stata una cerimonia tristemente "normale" legata al terzo anno dall'inizio della guerra in Ucraina, con le ultime clamorose dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Trump, si è trasformata in qualcosa di totalmente diverso e straordinariamente attuale. 

Questa mattina nei giardini della Biblioteca degli Alberi di Milano, nel cuore di City Life circondata dai grattacieli, è stata inaugurata un'installazione, un'opera d'arte, realizzata dall'artista Mauro Seresini, che sarà visitabile fino al 22 febbraio, per non dimenticare quel 24 febbraio 2022 quando iniziò l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. 

La scultura riproduce un grosso girasole di metallo, alto tre metri, che nasce e affonda le sue radici nelle macerie lasciate dalla guerra: un'immagine iconica che da un lato mostra le distruzioni causate dal conflitto ma che dall'altro è anche un segno di speranza. 

L'iniziativa intitolata "(Un)Forgotten Ukraine", è stata organizzata dalla Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia e dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, in collaborazione con Fondazione CESVI, Factanza Media e Mirror.  

L'opera che sarà presente al Bam fino al 22 febbraio, rappresenta un messaggio di speranza e un monito: le istituzioni europee e le autorità locali hanno voluto ricordare che l'Ucraina continua a combattere per difendere la propria libertà e integrità territoriale. L’aggressione russa del 24 febbraio 2022 ha causato oltre 40mila vittime civili (tra morti e feriti) e quasi 4,3 milioni di rifugiati, che godono della protezione temporanea nell’UE.

Il clima della cerimonia inaugurale alla quale hanno partecipato l'eurodeputato Giorgio Gori, il sottosegretario regionale con delega alle Relazioni Internazionali Raffaele Cattaneo, il sindaco di Milano Beppe Sala, il console ucraino Andrii Kartysh, il capo rappresentanza della Commissione Europea a Milano Claudia Colla, la presidente del Cesvi Gloria Zavatta, il capo dell'ufficio del Parlamento Europeo a Milano Maurizio Molinari e la scrittrice e giornalista Yaryna Grusha che ha letto un brano della scrittrice Viktoriya Amelina uccisa nel 2023 da un bombardamento russo a Kramatorsk, ha risentito inevitabilmente delle ultime dichiarazioni di Trump che ha di fatto incolpato l'Ucraina per la guerra in corso. 

«Non si può riscrivere la storia - ha detto il sindaco Sala - tutti noi siamo dalla parte della verità e del popolo ucraino che è stato aggredito; non permetteremo che su questo ci possano essere ambiguità». 

Dure parole anche quelle pronunciate dal parlamentare europeo Giorgio Gori: «Non immaginavo oggi di vivere questo clima di tradimento dal parte degli Stati Uniti nei confronti del popolo ucraino, ad uno stravolgimento della realtà che provoca un senso di ripulsa e vergogna. Temo che in Europa non si comprenda la gravità della situazione, non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia e la solidarietà non basta più: bisogna aumentare le sanzioni nei confronti della Russia e incrementare gli aiuti, anche militari, all'Ucraina. Quest'opera d'arte è un segno di speranza». 

Il console ucraino Andrii Kartysh ha sottolineato che «come il girasole guarda la luce, noi guardiamo alla pace che non è mai scontata e che deve essere giusta e rispettosa del diritto internazionale. La Russia deve rispondere dei suoi crimini, diciamo no ad una pace a tutti i costi. Restiamo uniti». 

«L'Ucraina è stata aggredita, nessuno lo deve dimenticare - ha osservato il sottosegretario Cattaneo - come Regione Lombardia continueremo ad inviare aiuti alla popolazione come letti e autobus. Il mio pensiero va a tutte le vittime di entrambe le parti, dobbiamo stare dalla parte della pace che si fa col nemico anche se non piace. Non condividiamo ricostruzioni improprie ma non si spezzi il filo del dialogo». 

«La Commissione europea ha fortemente voluto questo progetto locale ma di respiro internazionale - ha ribadito Claudia Colla, Capo Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia - con il girasole, simbolo del popolo ucraino, vogliamo rendere omaggio alla resistenza e alla speranza di tutte le ucraine e gli ucraini. L’Unione europea è collettivamente il maggiore donatore di aiuti al mondo e dall’inizio del conflitto la Commissione europea ha stanziato ingenti aiuti umanitari, fornendo assistenza essenziale, tra cui cibo, acqua potabile, alloggi di emergenza e supporto sanitario al popolo ucraino. Il girasole ci parla di come il supporto passi anche dai piccoli gesti di chi visiterà questa installazione e ci ricorda che è attraverso il nostro impegno che possiamo continuare a sperare in una pace giusta e duratura. L'Ucraina è una nazione sovrana e democratica che ha deciso liberamente di entrare a far parte della nostra famiglia europea». 

«La posizione del Parlamento europeo è chiara: condanna della brutale aggressione russa e sostegno al popolo ucraino. Con questa installazione, vogliamo celebrare la resilienza e la speranza della comunità ucraina che, sin dallo scoppio delle ostilità, continua a richiamare i valori di libertà e democrazia» ha detto il capo dell'ufficio del Parlamento Europeo a Milano Maurizio Molinari. 

«Sin dalle primissime fasi dell’emergenza in Ucraina CESVI si è attivata per sostenere la popolazione sfollata – ha spiegato Gloria Zavatta, presidente di CESVI - ad aprile 2022 CESVI è la prima organizzazione umanitaria italiana a entrare a Bucha dopo la devastazione russa. In questo momento, oltre agli interventi di carattere psicosociale, CESVI sta operando negli Oblast di Kharkiv e Donetsk per poter garantire assistenza sanitaria a circa 9.000 persone. Con questa iniziativa vogliamo sensibilizzare il nostro Paese su una grave crisi umanitaria in atto non lontano da noi e riaccendere un faro sugli enormi bisogni della popolazione stremata sia fisicamente che psicologicamente».

«Abbiamo abbracciato e preso parte attiva a questa iniziativa con l'obiettivo di contribuire a tenere accesi i riflettori sulla crisi umanitaria in Ucraina, dando voce a chi rischia di essere dimenticato. Il girasole è emblema di forza ed è anche simbolo dell'Ucraina: rappresenta la resilienza di  un popolo e il bisogno di non distogliere lo sguardo dalle sue sofferenze e difficoltà» ha dichiarato Bianca Arrighini, CEO e Co-founder di Factanza Media.

«Poter rappresentare con la mia arte un simbolo così potente per dare voce alla sofferenza di un popolo, ma allo stesso tempo alla sua capacità di resilienza, è per me un onore. Sono un artista della carta, ma in questa occasione speciale il mio girasole sarà di metallo per trasmettere da un lato la forza del materiale, ma dall’altro la malleabilità dello stesso, che si piega e si trasforma senza però spezzarsi, come l’Ucraina, che nonostante il dramma vissuto, è ancora in piedi, fiera e tenace» ha commentato l’artista Mauro Seresini.

Matteo Fontana

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