«Ci sono persone che non vi daranno mai retta, ma c’è un mare di persone fuori pronte a credere nel vostro riscatto». E se a dirlo è Giuditta Lualdi, capitana della Uyba Volley Busto Arsizio, protagonista di una stagione ben oltre le aspettative generali, le si può credere. «Eravamo nella Sala Meeting del Carcere di Busto Arsizio, al pranzo di Natale organizzato da La Valle di Ezechiele e offerto dal Ristorante Rosso Food and More di Olgiate Olona. I destinatari: le persone recluse che lei stessa ha servito a tavola» ricorda don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio e fondatore de La Valle di Ezechiele.
Ed è proprio vero. Parte sabato alle 10, nella Parrocchia S. Anna di Busto Arsizio, il secondo corso di formazione per diventare volontari a servizio delle persone recluse nella Casa Circondariale di via per Cassano.
Corso che l’anno scorso ha visto letteralmente un mare di persone riversarvisi: 82 iscritti. Un mare di persone davvero pronto a credere nel riscatto di chi, per qualsivoglia ragione, sia entrato in carcere. Come ha ben chiosato in formula da spogliatoio la capitana della Uyba.
Anche quest’anno il corso esce quasi in sincronia televisiva con la serie tv che, più di tutte, ha portato gli occhi degli italiani in galera: “Mare Fuori”.
Nel “mare fuori” delle carceri ci sono anche le famiglie dei reclusi con tutti i loro bisogni: questo vuole essere il focus della seconda edizione del corso di formazione in procinto di avvio.
Sabato 22 febbraio a dare il via alle danze Anna Pozzi, responsabile Caritas della zona di Rho e Denise Maino, da tanti anni attiva nel Centro di Ascolto di Busto Arsizio. Il desiderio è proprio quello di creare un luogo di ascolto per i familiari delle persone in carcere. Perché la galera non se la fanno solo le persone che entrano… ma anche quanti restano fuori. E pagano il prezzo di scelte altrui.
Sabato 1 marzo a intervenire sarà la Dott.ssa Paola Rudilosso, psicologa che opera in diversi penitenziari della Lombardia, tra cui Busto Arsizio. A lei il compito di centrare il sentire dei volontari su una ‘fenomenologia carceraria’. In sostanza: di dire chi ci possiamo aspettare di incontrare al nostro sportello. Come una scenografia che prepara attrezzi per decodificare i linguaggi con cui le persone verranno a raccontarsi.
Sabato 8 marzo sarà invece la volta del Personale della Casa Circondariale di Busto Arsizio, in collaborazione con la Direzione, a fornire un prontuario molto pratico, per aiutare soprattutto tutte le famiglie che si trovano nel dramma della “prima carcerazione” di un loro familiare. Cosa entra, cosa no. Cosa passa, cosa no. Perché. E via dicendo.
«Il corso - chiosa Don David Maria - si svolge nella Parrocchia di S. Anna, in Piazza S. Anna 1. Ci si iscrive tesserandosi a La Valle di Ezechiele: il ramo associativo della Cooperativa Sociale con cui abbiamo dato lavoro, in questi 4 anni, a 30 persone. Basta andare sul sito e mandare una mail. Ad oggi una sola di queste ha commesso nuovamente reati. Le altre, tutte rinate a vita nuova. La meraviglia dell’opera di Dio nelle nostre mani. E di un “mare di persone” pronto a smarcarsi dalla facile cattiveria di oggi e credere davvero che una persona possa avere nuova vita. Come una squadra di volley che sembrava destinata a restare a terra e oggi vola con le sue mitiche farfalle».