Nella serata di giovedì, un'operazione congiunta delle forze dell’ordine ha portato all’allontanamento di numerosi senza fissa dimora che si rifugiavano all'interno dell'aeroporto di Malpensa. L'intervento, coordinato da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, Croce Rossa Italiana e City Angels, ha visto l’impiego di circa settanta agenti nella prima fase e una successiva presenza operativa fino alle prime ore del mattino.
L’operazione rientra nelle attività di controllo che vengono effettuate regolarmente all’interno dello scalo per garantire la sicurezza e il decoro delle aree pubbliche. In questa circostanza, il monitoraggio è stato potenziato a causa dell’incremento del numero di senzatetto che, con l’abbassarsi delle temperature, avevano trovato riparo nei locali del Terminal 1. L’intervento ha avuto inizio intorno alle 18 con una serie di controlli mirati nelle zone meno frequentate dell’aeroporto, dove le persone senza dimora si erano stabilite.
Al termine delle operazioni, i soggetti identificati sono stati invitati a lasciare l’aeroporto e a dirigersi verso le stazioni ferroviarie limitrofe. In alcuni casi, sono emerse situazioni particolari che hanno richiesto ulteriori provvedimenti: due delle persone identificate risultavano prive del diritto di permanenza sul territorio nazionale e, per loro, è stato notificato un provvedimento di competenza dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Altri tre individui, invece, sono stati presi in carico dai servizi sociali e hanno trovato immediata sistemazione in alcuni comuni limitrofi all’area aeroportuale.
La Questura ha reso noto che complessivamente, sono stati notificati 42 ordini di allontanamento a persone che ostacolavano la libera accessibilità e l’uso delle infrastrutture, tra questi, due individui sono stati denunciati per porto di oggetti atti ad offendere e due soggetti sono stati sanzionati per inottemperanza all’ordine di allontanamento. Una persona, in ragione dello stato in cui versava al momento del controllo, è stata trasportata in ospedale per una valutazione psichiatrica. Inoltre, tre soggetti sono stati denunciati per violazione del divieto di accesso alle aree urbane.
Fenomeno persistente
La presenza di senzatetto all’interno di Malpensa è un fenomeno noto da tempo e comune anche in altri grandi scali internazionali, dove gli spazi chiusi e riscaldati rappresentano un’alternativa alle strade cittadine. In passato, erano state sperimentate soluzioni volte a fornire assistenza e ridurre il disagio sociale, ma l’azione di giovedì ha segnato un deciso cambio di approccio, focalizzandosi su un potenziamento delle operazioni di controllo. L’intervento si inserisce in un contesto più ampio di gestione della sicurezza in vista di eventi internazionali come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Nonostante l’elevato numero di persone coinvolte, l’intera operazione si è svolta in maniera discreta e senza che si verificassero problematiche di ordine pubblico. Le forze dell’ordine hanno agito con equilibrio, cercando di contemperare la necessità di garantire la sicurezza aeroportuale con l’esigenza di gestire una situazione sociale complessa.
Fenomeno persistente
Dopo l’allontanamento dal Terminal 1, molti senzatetto si sono diretti verso le stazioni ferroviarie della zona, tra cui Gallarate e Busto Arsizio, per poi raggiungere Milano o altre località. Alcuni di loro hanno ricevuto un provvedimento di allontanamento e una sanzione amministrativa per presenza ingiustificata nello scalo.
Nel frattempo, i controlli nelle aree limitrofe all’aeroporto restano intensificati per prevenire eventuali nuovi insediamenti. Resta da vedere se le decine di persone allontanate troveranno soluzioni alternative o tenteranno di rientrare nei giorni successivi, considerando Malpensa un rifugio relativamente più sicuro rispetto ad altre opzioni disponibili nelle città limitrofe. Tuttavia, il monitoraggio costante e il coinvolgimento delle autorità competenti sembrano indicare un approccio più strutturato alla gestione di questa problematica sociale.