Busto Arsizio - 14 febbraio 2025, 10:15

PASSIONE SANREMO. Tutti insieme, come a Natale: «E con il Fantasanremo ci sfidiamo tra amici e parenti»

«Il Festival è una scusa per ritrovarci», afferma la maestra bustocca Nicoletta Barlocco che conferma quello che tanti genitori sanno: la kermesse spopola tra i più piccoli

Le abitudini sono cambiate. Anche nel seguire il Festival di Sanremo. La gara canora si guarda, si ascolta, si commenta, è una scusa per ritrovarsi e fare festa. E a differenza di alcuni anni fa è uno spettacolo popolarissimo tra i giovanissimi e i bambini.

Da qualche edizione inoltre gli appassionati possono mettersi in gioco con il Fantasanremo, il “fantasy game”, come viene definito, che permette agli iscritti di comporre una squadra di sette artisti e con quella provare ad accumulare punti tramite un sistema di bonus e malus che vengono applicati ai cantanti in base ad azioni o eventi che li coinvolgono.

Nicoletta Barlocco, trentaseienne bustocca, maestra di scuola dell’infanzia, si era preparata all’inizio del Festival della canzone italiana insieme a tutta la sua famiglia. «Quest’anno ho voluto partecipare al Fantasanremo, – racconta – coinvolta da chi vi aveva preso parte l’anno scorso. Abbiamo creato una Lega privata (una sorta di campionato, ndr) con cui ci sfidiamo tra amici e parenti. Da un mese continuiamo a scambiarci informazioni sulle varie chat».

E l’anno prossimo, confida, chissà che la giocosa competizione, ma questa è solo un’idea, non possa allargarsi e coinvolgere anche qualche bar creando così ancora più movimento.

Barlocco segue l’appuntamento sanremese dall’anno del Covid. «Non sono fan di un artista in particolare – afferma – ma mi piace ascoltare la musica italiana. La serata che preferisco è quella delle cover perché non siamo più abituati a sentire le vecchie canzoni».

In ogni caso, al di là della musica, il contesto è importante. «Sanremo è una scusa per ritrovarsi. – sono le parole della maestra – Prima lo si guardava da soli a casa, anche perché si svolge in settimana, mentre ora spinge a creare occasioni di incontro. Noi facciamo un ritrovo in grande, come a Natale».

Un altro aspetto che da qualche tempo caratterizza la rassegna musicale è l’interesse che suscita anche nei più giovani. Il gruppo di parenti di Nicoletta comprende persone di tutte le fasce d’età: la più piccola fa la prima elementare e il più anziano ha oltre sessant’anni.

I bambini in particolare stavano facendo il conto alla rovescia per l’inizio dello spettacolo. «I miei figli – dice la bustocca - continuavano a chiedermi quanto mancasse».

Ai piccoli l’evento sanremese piace parecchio. «Forse – commenta la trentaseienne – ne sentono parlare da noi adulti e sicuramente ne parlano anche a scuola. I bambini della materna molto spesso non tornano a casa cantando le canzoncine tipiche dell’infanzia, ma sono i primi a imparare le canzoni di Sanremo».

Mariagiulia Porrello