«La decapitazione della statua del tenore Pietro Mongini rappresenta un gravissimo atto vandalico che colpisce un simbolo del nostro paese qual è il suo monumento all’interno di un’area privata del cimitero comunale. Un fatto che ci ha visto intervenire prontamente già questa mattina assieme all’Ufficio Tecnico Comunale e avvisando gli eredi per tutte le valutazioni del caso rispetto all’accaduto.
Siamo di fronte all’ennesima azione di inciviltà che va avanti ormai da diversi mesi e che ha già visto il taglio delle luminarie dell’albero di Natale, lo spargimento di rifiuti in area ambientali rilevanti del nostro paese, la comparsa di svastiche su edifici pubblici, furti di transenne e così via.
L’episodio di oggi quindi è solo l’ultimo in ordine temporale di una scia di inciviltà e azioni di vandalismi e furti non più tollerabili così come per episodi di truffe compiuti sia ad Ispra che nei paesi limitrofi.
Da parte dell’amministrazione comunale massima fermezza nel cercare di perseguire, congiuntamente alle Forze dell’Ordine con cui siamo in costante comunicazione, anche dopo aver sentito il Prefetto, chi si è macchiato di un atto vile e grave che lede anche l’immagine del nostro paese non solo a livello locale e mettendo in campo ulteriori azioni nel territorio isprese a tutela dei beni collettivi della nostra comunità.»
Queste le parole del sindaco di Ispra Rina Di Spirito dopo l’azione di vandalismo che ha visto decapitata la statua del noto tenore del XIX secolo Pietro Mongini, legato a Ispra dove ha acquistato nel 1860 una proprietà in campagna (oggi la sua Villa è divenuta sede di Casa Don Guanella) e primo interprete di Radames alla prima de Il Cairo dell'Aida di Giuseppe Verdi nel 1871.