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Salute | 12 febbraio 2025, 10:36

Bioarcheologia pediatrica e serinosoma: due progetti di ricerca dell’Università dell’Insubria finanziati da Fondazione Cariplo

Fondazione Cariplo ha finanziato due progetti scientifici dell'Università dell'Insubria con quasi 400mila euro, premiando l'innovazione del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita. I progetti, guidati da Chiara Tesi e Valentina Rabattoni, riguardano rispettivamente lo studio delle condizioni pediatriche nell'antichità e l'analisi della biosintesi della serina nel cervello umano

Foto di gruppo, da sinistra: Flavia Marinelli, Chiara Tesi, Valentina Rabattoni, Loredano Pollegioni

Foto di gruppo, da sinistra: Flavia Marinelli, Chiara Tesi, Valentina Rabattoni, Loredano Pollegioni

Poco meno di quattrocentomila euro da Fondazione Cariplo all’Università dell’Insubria nell’ambito del bando Giovani Ricercatori 2024, che ha premiato due progetti scientifici nati nei laboratori del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, riconoscendo e al tempo stesso incentivando la capacità innovativa delle linee di ricerca dell’ateneo.

Il primo è guidato da Chiara Tesi, collaboratrice del Laboratorio di Antropologia di Busto Arsizio, e ha ricevuto un finanziamento di 200mila euro per lavorare sul tema «Pediatric conditions in tough times: Bioarchaeological and biochemical analysis of non-adult health between nutrition, stress, and disease». «La rilevanza dello studio risiede nel suo potenziale di indagare molteplici aspetti dell’età pediatrica in epoca archeologica – spiega Chiara Tesi –, come la crescita e lo sviluppo, le patologie giovanili, la transizione dall’allattamento allo svezzamento, la mobilità, lo stato nutrizionale e lo stress fisiologico e ambientale».

Il secondo progetto finanziato è coordinato da Valentina Rabattoni, membro del gruppo di ricerca The Protein Factory 2.0 di Varese, si intitola «Investigating the human serinosome: relevance to brain L-serine synthesis – SerMET» e ha ottenuto 198mila euro. «Questa ricerca mira a chiarire i processi che modulano i livelli cellulari dell’amminoacido serina – dice Valentina Rabattoni –, concentrandosi sull’interazione tra i tre enzimi umani responsabili della sua biosintesi, che formano un complesso multi-enzimatico chiamato serinosoma».

Un riconoscimento per l’eccellenza scientifica dell’Insubria per cui la professoressa Flavia Marinelli, direttrice del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, sede operativa dei due progetti, ha espresso soddisfazione: «Sono molto felice di questo riconoscimento che testimonia l’eccellenza scientifica del nostro dipartimento. Ringrazio i due mentori Marta Licata e Loredano Pollegioni, per il supporto e l’impegno nella crescita del talento scientifico all’interno del nostro ateneo».

Anche il professor Loredano Pollegioni, delegato della rettrice alla Ricerca e all’innovazione tecnologica, ha evidenziato il valore strategico di questi finanziamenti: «Questo risultato dimostra la capacità del nostro ateneo nel sostenere la crescita dei giovani ricercatori, nell’attrarre risorse per la ricerca e nel promuovere lo sviluppo di progettualità all’avanguardia, consolidando il prestigio dell’Università dell’Insubria nel panorama scientifico nazionale e offrendo inoltre alle ricercatrici una straordinaria opportunità per contribuire al progresso nei loro ambiti di studio».

c. s.

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