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Cultura | 12 febbraio 2025, 18:34

VIDEO. Prende il via il ciclo primaverile dell'Università cittadina della cultura popolare. L'assessore Maffioli: «Nutritevi di bellezza»

«La cultura e la bellezza ci arricchiscono in modo immateriale» ha sottolineato il membro della giunta comunale. Poi parola al preparato e appassionato storico Paolo Ferrario che ha coinvolto i circa centoventi presenti raccontando la storia della vita dell'industriale Rodolfo Enrico Crespi

L'assessore Manuela Maffioli e il presidente dell'università Carlo Magni

L'assessore Manuela Maffioli e il presidente dell'università Carlo Magni

Oltre centoventi iscritti (and counting...) per il ciclo primaverile di incontri dell'Università cittadina per la cultura popolare. La prima rassegna del 2025, che si è aperta oggi nella sala conferenze del Museo del Tessile, è stata inaugurata dall'assessore alla cultura Manuela Maffioli, che ha espresso la sua soddisfazione per la numerosa partecipazione e ha invitato i presenti a non limitare la propria sete di conoscenza ai soli incontri del mercoledì pomeriggio predisposti dal consiglio direttivo presieduto da Carlo Magni.

«Questo è un impegno che fa bene a me - ha esordito l'assessore - , perché mi fa sempre piacere vedere questa sala così animata». Maffioli ha poi rivolto un plauso ai partecipanti, sottolineando il loro impegno, la passione e l'interesse per l'offerta culturale cittadina, che li rende «cittadini attivi e individui che curano la propria persona, anche in quella dimensione immateriale che è la bellezza».

L'assessore ha quindi presentato un ricco programma di iniziative culturali che animeranno Busto Arsizio nei prossimi mesi, a partire dal festival di Filosofarti, BA Classica, il festival di musica classica che quest'anno prevede, tra le altre cose, un concerto del Coro della Cappella del Duomo di Milano e la presenza del celebre pianista Ramin Bahrami.

Maffioli ha poi ricordato l'importanza di visitare le mostre temporanee allestite a Palazzo Cicogna, invitando i bustocchi a "rompere un piccolo tabù" e a considerare questi spazi come luoghi di grande valore culturale, spesso sottovalutati. In particolare, ha citato la mostra "Hideout (Spaesamenti)”, visitabile fino a fine mese, che attraverso le opere di otto artisti affronta il tema del disorientamento e della perdita di punti di riferimento nel mondo contemporaneo.

Infine, l'assessore ha presentato la mostra “Franz e Franziska - Non c’è amore più grande”, allestita nella Chiesa di Sant'Antonio a partire dal 23 febbraio, che racconta la storia di un contadino austriaco martire per la fede durante la Seconda Guerra Mondiale. Un esempio di coerenza e di coraggio che, secondo Maffioli, ci ricorda come «ciascuno di noi può essere un esempio, un modello» e come «la cultura e la bellezza ci arricchiscono in modo immateriale, dando vita ad azioni e a cose assolutamente materiali».

La parola è poi passata allo storico Paolo Ferrario, che ha coinvolto gli astanti con la narrazione sulla vita di Rodolfo Enrico Crespi, il “Conte magazziniere”, che, partito da Busto da giovanissimo, fu imprenditore di successo in Brasile e ancora adesso è ricordato nella sua città natale con il piazzale nel quartiere Sant'Edoardo che gli è stato dedicato (LEGGI QUI la sua storia). 

Giovanni Ferrario

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