Anche quest’anno, nel giorno di San Valentino, Busto Arsizio si raccoglie nel ricordo di don Isidoro Meschi, sacerdote amatissimo scomparso proprio il 14 febbraio di trentaquattro anni fa. Un uomo di fede e di grande carisma, don Isidoro ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità, in particolare tra i giovani, che ha seguito con dedizione e passione nel loro percorso di crescita.
Gli eventi in memoria di don Isidoro
Per celebrare il trentaquattresimo anniversario della sua scomparsa, sono state organizzate diverse iniziative religiose e culturali: venerdì 14 febbraio alle 20.45 messa in memoria di don Isidoro, celebrata da don Emmanuele Silanos nella basilica di San Giovanni. Martedì 4 marzo alle 18.30, venerdì 4 aprile alle 18.30 e lunedì 5 maggio sempre alle 18.30 messe all’oratorio di San Giuseppe. Martedì 18 febbraio alle 21 concerto di San Valentino al Teatro Manzoni.
Il Concerto di San Valentino: una tradizione lunga trent’anni
Uno degli eventi più significativi nel ricordo di don Isidoro è proprio il concerto di San Valentino, che ogni anno celebra la sua memoria attraverso la musica. Un’iniziativa nata nel 1995 grazie all’intuizione del professor Gilberto Facchinetti e di Maria Teresa Liminta, con l’intento di valorizzare i talenti musicali degli studenti del liceo Crespi e di tutta la città.
«Era il 1995 quando decidemmo di dar vita a questa iniziativa per valorizzare i tanti talenti ed appassionati di musica presenti tra gli studenti della scuola», racconta Maria Teresa Liminta. «Dopo un’esperienza tentata con successo l’anno precedente, cogliemmo l’occasione della ricorrenza di San Valentino, data della tragica scomparsa di don Isidoro, per dedicargli un evento gioioso, bello nei suoi contenuti e pieno dell’entusiasmo dei ragazzi, di cui, qualche anno prima, era stato insegnante».
Negli anni, il concerto è cresciuto, passando dall’Aula Magna del liceo al Teatro Fratello Sole, fino al Teatro Sociale, arricchendosi della partecipazione del Coro Polymnia e di numerosi giovani musicisti. Tra questi, un nome speciale è quello di Alberto Lodoletti, che con grande generosità ha messo a disposizione il suo tempo, la sua casa e il suo pianoforte per preparare gli studenti più piccoli ed inesperti.
Ma al di là delle esibizioni, l’anima del concerto di San Valentino è sempre stata la stessa: mantenere vivo il ricordo di don Isidoro, un sacerdote che ha saputo amare i giovani fino a donare se stesso.
«Lunga vita al Concerto di San Valentino!» conclude Maria Teresa Liminta, con l’auspicio che questa tradizione possa continuare a trasmettere il messaggio di don Isidoro alle future generazioni.