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Busto Arsizio | 10 febbraio 2025, 14:15

Busto commemora le vittime delle foibe. Dagli studenti il progetto di una “Casa del Ricordo” a Borsano

Gli alunni del liceo Candiani hanno ideato un polo culturale pensato per il quartiere che accolse molti esuli. Nel corso della cerimonia, il sindaco Antonelli si è detto «disilluso» per quello che accade oggi nel mondo: «Continuiamo a ripetere sempre gli stessi errori». L’assessore Colombo ha spronato i ragazzi, protagonisti della giornata: «Non smettete mai di credere in quello che fate»

Busto commemora le vittime delle foibe. Dagli studenti il progetto di una “Casa del Ricordo” a Borsano

Nel Giorno del Ricordo, Busto Arsizio ha commemorato le vittime delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Lo ha fatto partendo da Borsano, quartiere che accolse molti esuli.
La cerimonia si è poi spostata al parco in via Foscolo intitolato a Norma Cossetto, giovane vittima dei partigiani jugoslavi, e nell’aula Ali della Libertà in piazza Trento e Trieste, dove gli studenti del liceo Candiani hanno presentato il progetto de “La casa del Ricordo”: una biblioteca di quartiere, un luogo di studio e memoria pensato anche per rilanciare Borsano.

Il ricordo di Norma Cossetto e di tutte le vittime

La giornata si è aperta con la messa celebrata nella chiesa di Borsano dal parroco don Marco Mauri. Poi, è stato portato un omaggio floreale alla statua di San Biagio, nel villaggio Giuliani e Dalmati.
Presenti l’amministrazione comunale, consiglieri di maggioranza e opposizione, forze dell’ordine, associazioni, tra cui l’Anpi, e gli studenti. A loro si è rivolto il sindaco Emanuele Antonelli, ricordando che «qui un sindaco lungimirante (Gian Pietro Rossi, ndr) accolse i nostri fratelli che hanno dovuto lasciare le loro case. Qua ci sono tanti parenti degli esuli, per questo la giornata di oggi è molto sentita, come dovrebbe esserlo ovunque».

Antonelli ha chiamato accanto a sé Bruna Paoli, esule d’Istria che raggiuse Borsano quasi sessant’anni fa, il cui padre Giuseppe venne infoibato insieme a Norma Cossetto. A quest’ultima è stato poi reso omaggio nel parco che da qualche anno porta il suo nome, in via Foscolo.

L’amarezza del sindaco: «Gli errori si ripetono»

La cerimonia è proseguita nell’aula Ali della Libertà in piazza Trento e Trieste, per un momento che ha visto gli studenti protagonisti. Rivolgendosi ancora a loro, il primo cittadino ha sottolineato che «oggi quasi tutti sappiamo dell’esistenza delle foibe e dei tanti che sono stati uccisi solo per il fatto di essere italiani. Fino a qualche anno fa non era così. Questo dramma è stato nascosto e spesso negato. Ma è solo attraverso la presa di coscienza della verità che si può andare avanti».

Antonelli ha però ammesso di sentirsi «disilluso» per quello che accade oggi nel mondo. «Continuiamo a ripetere sempre gli stessi errori. Pensate ai campi di concentramento, alle foibe, al modo in cui sono state torturate e uccise queste persone. Non pensate sia diverso da quello che accade oggi con le guerre. Non pensate che in Ucraina non succedano queste cose e anche peggio, come a Gaza. Non impariamo proprio niente. Ragazzi, come al solito ci affidiamo a voi. Il vostro futuro non deve essere come questo presente. Dovete riuscire a cambiare le cose, da soli, perché noi non ne siamo stati capaci».

Un progetto per Borsano

Dopo alcune letture e un momento musicale a cura degli alunni del liceo artistico coreutico-musicale Candiani Bausch, i compagni dell’indirizzo di architettura e ambiente hanno illustrato il progetto di una Casa del Ricordo al quale hanno lavorato insieme alle professoresse Anna Fumagalli e Maria Cristina Marti.
Si tratta di una «biblioteca di quartiere» immaginata in un terreno comunale tra le vie Lodi e Burattana, vicino alle scuole e al Villaggio Giuliani e Dalmati di Borsano. «Un luogo – è stato spiegato – dove possono arrivare studiosi della materia da tutta Italia».

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura composta da cellule prefabbricate in legno. Sono stati pensati una sala conferenze, una biblioteca-mediateca, aule dove conservare ed esporre libri e documenti, una sala conferenze, un bar-caffetteria, un giardino esterno.
Come hanno ricordato gli studenti, «oggi nel quartiere ci sono criticità dovute alla chiusura di negozi e all’assenza di luoghi attrattivi per la socialità». Il progetto, quindi, consentirebbe anche di rivalorizzare il rione.

«Avete dimostrato come l’interesse porti alla ricerca – le parole di apprezzamento dell’assessore alle Politiche educative Chiara Colombo –. Il vostro impegno, supportato dai docenti, è importante. Progetti come questo ci portano nel futuro, mantenendo il legame col passato. Non smettete mai credere in quello che fate».

Riccardo Canetta

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