Una giornata plumbea ha fatto da sfondo all’ultimo saluto a Raffaele Carlomagno, il tifoso 42enne della Pro Patria scomparso tragicamente dopo un incidente allo stadio Piola di Novara (leggi qui). La chiesa di Sant’Antonino Ticino a Lonate Pozzolo era gremita di persone accorse per rendergli omaggio: amici, parenti, forze dell'ordine e tanti tifosi: oltre a quelli bustocchi, ultras da Novara, Varese, Vercelli, Trieste, Trento, Salerno, Vibo, Sassari, Piacenza. E naturalmente c'era la squadra della Pro Patria.
All’uscita del feretro, il piazzale si è trasformato in una vera e propria curva, con gli ultras schierati a rendere onore al loro amico. “Ultras e Raffaele sempre con noi” è stato il coro che è risuonato più volte, seguito da un lungo e commovente applauso. Poi il nome “Raffa” è stato scandito con forza, coinvolgendo anche chi si trovava nelle file più lontane. Un silenzio solenne è calato quando un tifoso ha suonato il “Silenzio”, prima che fumogeni e bandiere colorassero l’aria in un ultimo, vibrante tributo.
Un gesto di grande significato si è consumato prima della partenza del feretro: gli ultras hanno deposto le loro sciarpe sopra la bara, in un simbolico abbraccio di appartenenza e fratellanza.
Una cerimonia toccante
La funzione funebre è stata celebrata dal parroco don Giambattista Inzoli, affiancato da don Paolo Torti e don Andrea Plumari. Durante l’omelia, don Inzoli ha sottolineato l’assurdità di una morte così improvvisa:
«Questi fatti non hanno l’ineluttabilità di una malattia né la logica conseguenza di una lunga vita nella vecchiaia serena, ma l’imprevedibilità di un evento accidentale. Un incidente accaduto proprio mentre Raffaele cercava un momento di svago tra amici, il che lo rende ancora più amaro». Il parroco ha poi invitato a una riflessione sulla passione per il calcio e sul significato del silenzio: «Custodire il silenzio che genera in noi riflessioni… questo silenzio che ci richiama il minuto di raccoglimento sui campi da calcio è sacro, umano, eloquente. Può essere rotto solo dalle parole del Vangelo».
Autorità e comunità unite nel dolore
Alla cerimonia erano presenti anche le autorità locali, testimoniando quanto Raffaele fosse conosciuto e stimato. Il sindaco di Lonate Pozzolo, Elena Carraro, ha ricordato l’amico d’infanzia: «Abbiamo trascorso l’infanzia insieme. Era una persona sempre disponibile a tutto e con tutti. Questa morte assurda ha colpito profondamente la nostra comunità».
Il vicesindaco Andrea Colombo ha descritto Raffaele come «una persona a modo, sempre disponibile», mentre l’assessore di Busto Paola Reguzzoni ha sottolineato la sua bontà e positività: «Era una persona buona, testarda, generosa, che non si è mai lamentata. Sempre sorridente». Anche Marco Reguzzoni, ex deputato bustocco, ha voluto ricordarlo con affetto: «Era un uomo onesto, generoso. Ho condiviso con lui più di dieci anni e posso dire che era una persona davvero speciale». Presente anche il primo cittadino di Busto Arsizio Emanuele Antonelli.
In "prima fila" anche tutta la squadra al completo della Pro Patria con il direttore sportivo Sandro Turotti, lo staff tecnico e la vicepresidente Stefania Salmerigo.
A solennizzare la cerimonia, la cantoria di Sant’Antonino Ticino, che con i suoi canti ha accompagnato i momenti più intensi del rito.
Un lungo applauso ha salutato Raffaele all’inizio e alla fine della funzione, segno di quanto fosse amato e di quanto la sua assenza peserà su chi lo ha conosciuto.