Il Consiglio regionale della Lombardia rende omaggio al sacrificio dei rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita per garantire la sicurezza a tutti noi.
La seduta di questa mattina, martedì 4 febbraio, si è aperta con le celebrazioni per il “Giorno della Memoria per i Servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere e delle vittime della strada”. Un momento istituito con una legge regionale nel 2004 per commemorare in forma solenne tutti i servitori della Repubblica vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità.
Il Consiglio regionale ha indicato la data del 6 febbraio ricordando così quando, in questo giorno, nel 1977, al casello autostradale di Dalmine Renato Vallanzasca uccise due agenti della Polstrada che lo avevano fermato per un controllo, Renato Barborini e Luigi D’Andrea.
Presenti nella sala consiliare di Palazzo Pirelli gli esponenti delle principali autorità civili e militari, la presidente dell’associazione Vittime del Dovere Emanuela Piantadosi e il Presidente dell’Unms Lombardia (Unione Nazionali Mutilati Invalidi per servizi istituzionali) Santo Meduri.
«Siamo dalla parte della legalità – ha osservato il governatore Attilio Fontana –. Un messaggio che oggi va detto con maggior forza. Viviamo un periodo difficile, con troppe affermazioni che mettono in discussione i nostri servitori dello Stato. Senza se e senza ma noi ci schieriamo di al fianco dei rappresentanti delle forze dell’ordine e saremo pronti a sostenerli in ogni momento».
L’assise ha rispettato un minuto di silenzio, accompagnato dal trombettiere dell’Aeronautica Militare, mentre sugli schermi scorrevano i nomi degli uomini e delle donne vittime del dovere.
Al termine della cerimonia non sono mancati alcuni “appunti” da parte dell’opposizione. «Durante la giustissima e sacrosanta occasione di ricordo – ha detto il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino – sono stati omessi i riferimenti alle mafie. Vi chiediamo maggiore attenzione su questo terreno. Riteniamo che l’azione delle organizzazioni e associazioni mafiose sia da contrastare in continuazione e che la loro pericolosità vada sottolineata costantemente». Il capogruppo dem ha lamentato anche la mancanza di riferimenti «al tifo da stadio e alle azioni violente sviluppate da alcuni gruppi presenti nelle curve delle nostre squadre. Anche questo è un tema che chiediamo di affrontare diversamente», in quanto rientra «tra gli atti che delegittimano l’azione delle forze dell’ordine».
«Nel mio intervento, per ben due volte ho citato il tema delle mafie, non c’è stata nessuna omissione», ha replicato il presidente del Consiglio lombardo Federico Romani.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Di Marco ha invece fatto notare l’assenza dell’assessore alla Sicurezza Romano La Russa: «È sempre molto attivo nell'intervenire quando si parla di forze dell’ordine, avrebbe potuto esserci anche oggi».