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Trasporti | 03 febbraio 2025, 15:05

«Trasporti migliori e più accessibili. E aiutateci a trasformare le nostre passioni in soluzioni concrete»

Alla Liuc l'intervento di Federico Provenzano, rappresentante degli studenti nel Cda

«Trasporti migliori e più accessibili. E aiutateci a trasformare le nostre passioni in soluzioni concrete»

«Voglio iniziare con un tema che ci tocca da vicino: i trasporti. Molti di noi affrontano quotidianamente il pendolarismo, con tutti i disagi che comporta. Ci piacerebbe che le università, in collaborazione con le amministrazioni locali, lavorassero per migliorare i collegamenti tra stazioni, aeroporti e campus. Rendere i trasporti più accessibili, magari riducendone i costi, ci permetterebbe di vivere meglio il nostro percorso di studi e trascorrere più tempo con le nostre famiglie».

Federico Provenzano inizia così il suo intervento, in qualità di rappresentante degli studenti nel Cda della Liuc, all'inaugurazione dell'anno accademico a Castellanza (LEGGI QUI). Partendo da un problema concreto che vivono i giovani, quello dei collegamenti.

Poi il viaggio nelle proposte nel percorso accademico: «Un altro aspetto fondamentale riguarda i corsi universitari. Ci auguriamo che siano sempre più orientati alle esigenze del mondo del lavoro. Chiediamo corsi specialistici su temi di grande attualità, come l’intelligenza artificiale, le competenze digitali o il project management. Vorremmo partecipare a workshop e seminari organizzati insieme alle aziende, per capire da vicino le dinamiche professionali e creare reti di contatti utili. E, perché no, programmi di formazione continua per aggiornarci e affrontare i cambiamenti del mercato con maggiore sicurezza».

C'è voglia di concretezza, di tuffarsi nella vita: «Non vogliamo limitarci alla teoria. Noi giovani vogliamo metterci in gioco, confrontandoci con sfide reali attraverso progetti pratici. Sarebbe fantastico se le imprese finanziassero laboratori e iniziative di ricerca, mentre le università ci offrissero l’opportunità di lavorare su casi concreti. Immaginiamo un ambiente di open Innovation, dove possiamo sviluppare idee innovative e proporre soluzioni concrete Un’idea che ci entusiasma è la creazione di ecosistemi di innovazione locale: hub tecnologici, incubatori di startup e laboratori condivisi dove università e aziende possano collaborare per dar vita a progetti ambiziosi».

Si approda così a una questione che è cara ai giovani, ma a sua volta chiede concretezza: «Non possiamo ignorare un tema che ci sta particolarmente a cuore: la sostenibilità. Siamo la generazione che vuole un futuro più verde e responsabile. Per questo, sogniamo corsi pratici e laboratori dedicati a tecnologie sostenibili, come le energie rinnovabili o la gestione delle risorse. Sarebbe fantastico se le università e le imprese ci aiutassero a trasformare le nostre idee in vere e proprie realtà imprenditoriali, fornendoci il supporto e i fondi necessari».

Infine lo sguardo oltre i confini: «Un altro elemento essenziale è l’internazionalizzazione. Desideriamo avere più opportunità di vivere esperienze all’estero, partecipando a programmi di scambio, tirocini internazionali o percorsi di double degree. Queste esperienze ci permetterebbero di arricchire le nostre competenze e prepararci a un mercato del lavoro sempre più globale».

Redazione

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