Stessa zona, simili modalità, ma questa volta il colpo è saltato, almeno fino al prossimo tentativo. Madonna Regina rimane, tristemente, sotto i riflettori dei ladri. Dopo i casi segnalati a inizio settimana in via Augusta (LEGGI QUI), ieri sera i (probabili) ladri, forse di origini sudamericane, sono stati avvistati nella zona est del quartiere, tra il cimitero e le scuole Pascoli. Due individui, infatti, sono stati inquadrati dal videocitofono di una abitazione che affaccia su via Bevilacqua, in una zona non nuova a furti all'interno delle tante villette che punteggiano il circondario.
Esterno notte, via Bevilacqua. Ieri sera, poco dopo le 21, suona il campanello di casa ma nessuno appare, sia dal videocitofono, sia da un successivo sguardo verso la strada. Chi sarà mai stato? Ma riavvolgiamo il nastro e contestualizziamo meglio, entrando direttamente in quella villetta a due piani, dove abita la famiglia di Oscar Orefice: «Noi a febbraio del 2023 abbiamo subito un furto in casa – premette l'uomo - Quel giorno eravamo usciti a mangiare una pizza e ci sono entrati in casa. Avevamo tre telecamere, sul retro dell'abitazione, ma non le avevamo attivate. Dopo quell'esperienza ho messo l'antifurto, ho aggiunto altre cinque telecamere, lampade a ogni metro nel giardino e anche il videocitofono per tenere sotto controllo la situazione».
Torniamo a ieri sera: «Eravamo in casa, io e mia moglie, a guardare la televisione, con le persiane chiuse – prosegue Orefice - Da fuori probabilmente non si vede nulla, nemmeno la tv. A un certo punto sentiamo suonare: prima di aprire, ho controllato la telecamera e non ho visto nessuno. Poi ho aperto e non c'è nessuno». A quel punto, per capire chi fosse stato ad aver suonato, Oscar controlla il filmato della telecamera montata sul campanello: «Ho guardato gli ultimi 5 minuti di registrazione ed è saltato fuori che c'erano due individui davanti al cancello, probabilmente sudamericani perché parlavano in spagnolo. Sicuramente non erano lì di passaggio, perché una persona non passa davanti a casa tua parlando a bassa voce andando avanti e indietro due-tre volte. I due stavano facendo un sopralluogo: guardavano in alto, verso le persiane del primo piano. Dopo essersi fermati, si sono messi entrambi davanti alla telecamera. Uno dei due, quello più alto con la barba, ha fatto notare l'obiettivo e si è allontanato, mentre quell'altro ha messo la mano sulla telecamera per coprirla. Che cosa abbiano fatto non lo so, ma sta di fatto che hanno suonato il campanello, probabilmente perché hanno premuto con troppa forza. Non fosse accaduto ciò, non me ne sarei nemmeno accorto».
Chissà quante volte sono passati da queste parti per una perlustrazione, una zona decisamente non nuova a queste cose: «A metà dell'anno scorso sono entrati a rubare a casa di mio padre, che abita al quinto piano in via per Lonate, arrampicandosi dalla grondaia e rompendo la porta finestra. Sempre in via Bevilacqua, invece, sono entrati solo tre giorni fa». Una ripetitività che fa indubbiamente riflettere: «Purtroppo il problema è che tanto, anche se le forze dell'ordine riescono a individuarli e a prenderli, dopo un paio di giorno sono fuori».
Orefice ha avvisato il 112 subito dopo essersi accorto dell'accaduto, segnalando quello che aveva visto grazie alla telecamera. «Dopo 10 minuti ho scorto una auto dei Carabinieri in zona, con gli abbaglianti accesi, ma non sappiamo altro. Ho avvisato anche i vicini di casa nel gruppo di whatsapp. Chiaramente più si diffonde questo fenomeno, più si fa attenzione; il problema è che vanno estirpati ma non da noi, bensì dalle forze dell'ordine. Tempo fa un poliziotto mi ha confessato che è difficile: vengono da fuori e fanno come le cavallette, quando li beccano tornano in libertà in pochi giorni».