io_viaggio_leggero - 01 febbraio 2025, 07:00

NATALE IN CHIA-PAS: viaggio nel cuore del Messico

In questa rubrica troverete reportage diretti e interviste di viaggio, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e incontri inaspettati in giro per il mondo. Seguici anche su https://www.instagram.com/io_viaggio_leggero_/

Questa settimana vi porto in Chiapas, un’esperienza diretta che ho vissuto nelle ultime vacanze natalizie. 

Una Terra che mi ha accolto con la sua autenticità e mi ha invitato a scoprire un Messico lontano dalle rotte turistiche classiche. Iniziato in una notte di pioggia, è stato un viaggio fatto di: paesaggi indimenticabili, incontri inaspettati e storia millenaria.

Siamo atterrati a Tuxtla Gutiérrez, la capitale dello stato, e già l’aria sembrava diversa: più leggera e calda rispetto a Città del Messico. La prima notte ci ha riservato una sorpresa inaspettata, all’arrivo in hotel, siamo stati coinvolti da una festa vivace e colorata. Era la vigilia di Natale, e l’atmosfera è stata elettrizzante: musica disco, luci che danzavano sui muri, ospiti che ballavano e brindavano. Non ci aspettavamo nulla di tutto ciò, e quella serata è stata il primo assaggio della vitalità di questo Paese; il Chiapas si è presentato subito con tutta la sua energia.

La mattina seguente, abbiamo lasciato la città per la prima tappa: il Canyon del Sumidero. Una piccola barca ci ha portato lungo le calme acque del fiume Grijalva, e presto le altissime pareti di roccia del canyon ci hanno sovrastato; è stato uno spettacolo maestoso, quasi intimidatorio. La natura è stata la protagonista indiscussa: cormorani hanno volato sopra le nostre teste, coccodrilli si sono mimetizzati lungo le rive, mentre la vegetazione lussureggiante si manifestava a tutto tondo. Durante le due ore di navigazione, il silenzio è stato rotto solo dal suono dell’acqua e dai richiami degli uccelli. Il Sumidero si è dimostrato, un vero e proprio paradiso naturale dove smarrirsi con occhi curiosi; unica nota dolente una grande quantità di plastica, abbandonata in alcuni punti. 

Poi il nostro viaggio è proseguito attraverso le strade di montagna; il paesaggio è cambiato rapidamente: promontori verdi, villaggi sonnolenti e un cielo che sembrava sempre più vicino. La nostra destinazione è stata San Cristóbal de las Casas, il cuore culturale del Chiapas; una cittadina situata a quasi 2000 metri di altitudine che ci ha accolti con la sua aria fresca, le strade acciottolate e le facciate color pastello. Ogni angolo raccontava una storia, ogni piazza pulsava di vita; abbiamo passeggiato per le sue vie, immergendoci in un’atmosfera colorata e vibrante. Nei mercati abbiamo trovato tessuti tradizionali, realizzati dalle mani delle donne indigene, e ci siamo fermati ad ammirare la splendida “Catedral” nella piazza centrale. Senza dimenticare un dopo cena, passato a sorseggiare un buon bicchiere di Mezcal; un distillato molto popolare in tutto il Messico.

Ma la vera anima di questa Terra l’ho incontrata a San Juan Chamula, un piccolo villaggio sulle alture di San Cristóbal. È conosciuto come “patria degli sciamani”, un luogo dove la tradizione indigena si mescola con la fede cattolica in una maniera unica al mondo. La visita alla chiesa, è stata un’esperienza che difficilmente dimenticherò: non c’erano panche, il pavimento era coperto d’erba tagliata e l’unica luce proveniva dalle molte candele sempre accese. Quel giorno si stava celebrando una funzione natalizia, ma non era una messa come quelle che conosciamo; gli sciamani sedevano a terra, ciascuno impegnato nel proprio rito: bruciavano incenso e agitavano ramoscelli davanti ad immagini sacre. Al centro della chiesa, una banda suonava melodie che ricordavano quelle dei funerali a New Orleans creando un’atmosfera surreale. È stata una miscela di cristianesimo e cultura pre ispanica, una manifestazione di spiritualità viscerale e potente che mi ha lasciato senza parole.

L’esperienza più intensa, però, è stata l’incontro con una sciamana nel villaggio di Zinacantán; in una vecchia casa, semplice ma carica di energia, abbiamo assistito ad un rito privato. La donna aveva una presenza magnetica, i suoi gesti erano precisi e carichi di significato, davanti ad un altare ricco d’immagini religiose; tutto è iniziato con una gallina viva che è stata passata sul mio corpo. È stato un gesto straniante, quasi macabro, ma trasmetteva una sensazione di connessione con qualcosa di più grande. E poi, la menta, bagnata con la saliva e passata sul viso, sul collo, sulle gambe; ogni movimento sembrava portare via un peso invisibile, come se il rituale stesse purificando non solo il corpo, ma anche l’anima. In quella stanza, c’era una spiritualità concentrata, un raduno di “forze energetiche” che ha reso l’esperienza unica nel suo genere.

Il giorno seguente la nostra destinazione sono state le cascate di Agua Azul, nascoste nella giungla, lontane dal rumore del mondo moderno. Quando siamo arrivati, il fragore dell’acqua ci ha guidati verso il cuore del luogo; non erano né imponenti né altissime, ma la loro bellezza indiscutibile. La corrente creava una serie di pozze naturali, le tonalità di blu e turchese brillavano al tramonto, contrastando con il verde intenso della vegetazione circostante. Abbiamo camminato lungo un sentiero, ammirando il paesaggio in forme sempre diverse. Fotografare quel momento è stato quasi un dovere: le cascate sembravano ancora più belle attraverso l’obiettivo, come se fossero in posa  pronte allo scatto.

L’avventura si conclude a Palenque, uno dei siti maya più affascinanti di tutto il Messico. Siamo arrivati al mattino presto, quando le rovine erano ancora avvolte da una strana nebbia; i palazzi emergevano dalla vegetazione come visioni di un tempo lontano. Davanti al Tempio delle Iscrizioni, i geroglifici raccontavano storie di re, divinità e cicli naturali come se volessero stupire lo spettatore. Più tardi, un venditore ambulante ci ha mostrato delle pelli dipinte con i due calendari Maya: quello rituale e sacro composto da 260 giorni e quello solare di 365. L’uomo raccontava di come l’astrologia legasse ogni giorno ad un’energia cosmica che influenzava la vita e il destino. All’ora di pranzo, mi sono seduto a mangiare un frutto all’ombra del “Palazzo Reale", il silenzio e la pace sono stati una magnifica compagnia. Dopo aver terminato la visita, ci siamo immersi nella giungla con la nostra guida. Tra la vegetazione incontaminata, abbiamo scoperto piante medicinali e avvistato uccelli esotici, un’esperienza autentica che ha reso il tour ancora più magico ed inaspettato.

Il Chiapas è un Paese di “contrasti risolti”, dove la natura selvaggia si mescola con le città coloniali, dove le tradizioni Maya convivono con la modernità, e dove la spiritualità indigena e la fede cristiana sono legate. Oggi è un paese sicuro, lontano dai conflitti armati degli anni 90 del secolo scorso. Ogni tappa, è stata un incontro con questa terra straordinaria, un pezzo di un mosaico che si è composto davanti ai miei occhi.; il Chiapas non è solo da visitare: è da sentire, da vivere e da portare con sé.

 IN & OUT CHIAPAS

porta con te

  • Uno Zainetto (per le visite)
  • Un Pile (per l’escursione termica)
  • Il desiderio di Sognare

lascia a casa

  • Lo smalto per le unghie
  • La voglia di pizza
  • Lo stress
  •  

Valutazione :  4 zaini

Legenda:

1 zaino  (non vale il viaggio )

2 zaini    (meglio andarci in vacanza )

3 zaini   (vale il viaggio ma..)

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini    (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci