In occasione della Giornata della Memoria, le classi di terza media della scuola Da Vinci di Castellanza sono state, oggi, in visita al Memoriale della Shoah, al piano terra della Stazione Centrale di Milano. Qui, dal cosiddetto Binario 21 partivano i convogli diretti ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e di molti altri, da Bolzano al Centro Europa.
La proposta per gli studenti delle scuole, rientra nell’ambito del Piano del Diritto allo Studio dell’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’istituto scolastico e la Fondazione Memoriale della Shoah, con l’obiettivo di educare al rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza e di discriminazione.
«Il Memoriale è un luogo commemorazione, di studio e di confronto ma anche uno spazio dedicato alle nuove generazioni perché la memoria di ciò che è accaduto diventi fondamento per la costruzione di un futuro di speranza».
«Questo era ed è l’intento e l’auspicio di Liliana Segre, nostra cittadina onoraria, che compare tra i nomi dei pochissimi sopravvissuti ai terribili viaggi partiti dalla stazione Centrale, e che ha fortemente sostenuto e voluto, la nascita di questo luogo» ha commentato il Vice Sindaco Cristina Borroni che, insieme all’Assessore alla Cultura e Istruzione Davide Tarlazzi, agli insegnanti e a due rappresentanti di Anpi, ha accompagnato i ragazzi nella visita.
«Salire sui vagoni che portavano ai campi di sterminio, seguire le tappe del percorso confrontandosi con un momento tragico della nostra storia - ha continuato il Vice Sindaco Borroni - lascia nelle coscienze una profondissima emozione. Un’impronta forte, che spinge a riflettere sul valore e la dignità della vita umana, per uscire dall’indifferenza, e continuare a sperare nella capacità di ognuno di noi di costruire pace e libertà».
«Visitare con i ragazzi della 3^ media del nostro Comprensivo il Memoriale della Shoah di Milano è sempre un’esperienza intensa - ha dichiarato l’assessore Davide Tarlazzi -. Si entra in contatto con una pagina tragica della nostra storia e si viene raggiunti dalla domanda drammatica: uomo dove sei finito? Di cosa sei stato capace? – Abbiamo raccolto insieme l’invito a conoscere questo passato e a non vivere il presente nell’indifferenza perché, come proclama la bella installazione di Maloberti “tu sei la memoria della mia notte”».