E se fossero le donne a salvare la Pro Patria? “Penso che sia un unicum nel panorama calcistico che il consiglio di amministrazione di una società di calcio sia composto da sole donne (ndr Patrizia Testa, Stefania Salmerigo e Rosanna Zema) ”. Sono le prime parole dell'avvocato Rosanna Zema (in una prima edizione dell'articolo è uscita una foto non attribuibile a lei, ce ne scusiamo), rappresentante dei nuovi soci tigrotti che fanno capo alla Finnat Fiduciaria Spa che nella giornata di oggi hanno portato a termine il closing acquisendo il 49% delle quote biancoblù (LEGGI QUI).
“Sono imprenditori della zona ed anche di una zona un po' allargata – fa sapere l'avvocato – che hanno dei programmi ambiziosi e che so essere professionalmente capaci, qualcuna anche tecnicamente esperta di calcio, nonché persone serie per le quali ci ho messo la faccia. E' gente che ha preferito prima fare e poi dire. I nuovi arrivi dei giocatori nel mercato di gennaio sono la prova del loro agire e lo hanno fatto per rafforzare una squadra che tutti vogliamo conquisti la salvezza e rimanga in serie C. Se non avessero avuto queste caratteristiche non mi sarei mossa per la Pro Patria”.
Sulla tempistica della trattativa l'avvocato rivela che “stava andando avanti da mesi e si voleva concluderla prima dell'inizio del campionato, ma per tutta una serie di motivi non è stato possibile”. E se nel prossimo futuro è prevista l'intera acquisizione del pacchetto azionario precisa,”la strada è quella”.
Rosanna Zema è ben conosciuta nel mondo tigrotto ed è risaputa la sua passione per i colori biancoblù. Da ragazza, seguiva le partite allo Speroni ed in trasferta collaborando con il “Tigrottino” il giornalino del club diretto allora da Luciano Pistocchini.
Se il suo dna è dunque una garanzia per l'oggi ed il domani, non resta che sperare nell'immediato in una pronta inversione di marcia dei ragazzi di mister Sala a cominciare da sabato (ore 15) contro l'Albinoleffe allo Speroni, così da cantare a fine stagione “God save the queen”(la Pro Patria).