Ciao Paolo, amico e maestro. Paolo Fumagalli è stato Presidente del Consiglio di Sorveglianza dal 2014 e membro del Consiglio di Amministrazione della Servizi Cooperativa Sociale dal 1989 al 1996, nonché membro del Consiglio di Amministrazione della Solidarietà e Servizi Fondazione dal 2020.
Con passione, intelligenza e lungimiranza, Paolo ha contribuito in modo decisivo alla crescita della Solidarietà e Servizi come impresa sociale. Ha favorito l’adozione di un modello organizzativo che separa la responsabilità gestionale da quella di controllo e vigilanza, e ha sostenuto scelte strategiche, come la dismissione delle attività relative al sostegno dei minori disabili in ambito scolastico. Queste decisioni hanno permesso alla cooperativa di sviluppare progetti e servizi innovativi, in particolare nel campo del Dopo di Noi, dell’Autismo e dell’Inserimento Lavorativo delle persone disabili.
Un altro aspetto distintivo del lavoro di Paolo è stato il suo supporto nella relazione, che amava definire una vera e propria partnership, con gli istituti di credito. È stato sempre disponibile e ha scommesso sulle persone, valorizzandole e accompagnandole nella loro crescita. Questo ha permesso a professionisti provenienti principalmente dall’ambito educativo e sociale di acquisire una dimensione di responsabilità economica e gestionale, rendendo possibile oggi la realizzazione di servizi e progetti complessi ma sostenibili.
Nell’ultima riunione del Consiglio di Sorveglianza, svoltasi il 18 dicembre scorso e alla quale aveva invitato anche il Consiglio di Gestione, Paolo era molto contento non solo per i progetti futuri, alcuni dei quali di particolare rilevanza per la Solidarietà e Servizi, ma anche per la decisione dei Consigli di riconoscere un contributo economico straordinario ai lavoratori e ai soci in occasione del 45° anniversario della cooperativa. Inoltre, per il 2025, è stato previsto un bonus per le famiglie dei dipendenti che accoglieranno un figlio tramite nascita, adozione o affido. Le persone erano una sua costante preoccupazione, e la finalità sociale trovava nell’approccio imprenditoriale e manageriale che sosteneva una modalità adeguata per essere perseguita.
Ma tutto questo non esaurisce ciò che Paolo è stato e ha rappresentato per chi lo ha conosciuto e per la Solidarietà e Servizi: un carissimo amico e maestro, che con la sua attenzione a ciò che accadeva, con il suo temperamento deciso e mai arrendevole (se non quando emergevano tutti i possibili aspetti delle cose, anche quelli più scomodi), con la sua disponibilità ad ascoltare e a mettersi in relazione con tutti, ha favorito un approccio al lavoro tanto umano quanto professionale.
Negli ultimi tempi della sua malattia, Paolo si appellava spesso a un pensiero di Cesare Balbo, che gli era tanto caro e che era affisso alla parete del suo ufficio di Busto Arsizio: “Solo i codardi chiedono al mattino della battaglia il calcolo delle probabilità; i forti e i costanti non sogliono chiedere quanto fortemente né quanto a lungo, ma come e dove abbiano da combattere. Non hanno bisogno se non di sapere per quale via e per quale scopo, e sperano dopo, e si adoperano, e combattono, e soffrono così, fino alla fine della giornata, lasciando a Dio gli adempimenti”.
Paolo ha continuato fino all’ultimo a adoperarsi, a combattere, a soffrire e a offrire se stesso, cercando e amando lo scopo della vita e del lavoro, lasciando a Dio, lietamente e in pace, gli adempimenti.
Di tutto questo gli siamo grati e siamo certi che altri frutti ci saranno, a partire da ciò che con lui abbiamo vissuto e costruito negli anni.