Busto Arsizio - 20 gennaio 2025, 09:59

Quei "voli di pensieri" che esplorano Busto. Con una dedica speciale e un sogno che non si esaurirà mai

È andato a ruba il libro a cura di Luigi Giavini: ci fa viaggiare nell'anno trascorso. In memoria di Angelo Prandoni, ricorda anche tante figure che solo apparentemente sono scomparse ma resteranno con i loro esempi, da Gipo Calloni a Carlo Boragno. E vede vincere la speranza e la bellezza sulle difficoltà

Un viaggio nell'anno trascorso, nei volti da non dimenticare, nella storia che ci ricorda cosa possiamo essere ancora. È andato a ruba il libro "Voli di pensieri - dai Calibi ai Bustocchi. Sogni o memorie?", pagine che Luigi Giavini offre alla sua città eppure è senza confini. Pensate che nella prefazione c'è un meraviglioso filo che Andrea Ferrazzi tesse con il Giappone e il Koya, monte sacro dove si coltiva la storia millenaria. Perché Luigi «è "sacerdote" custode della cultura e dei valori creati dai bustocchi nei secoli».

Un libro che esordisce con la dedica ad Angelo Prandoni, definito il sorriso della cultura. E il sorriso accompagna la lettura mentre si attraversa l'anno, anche quando si affrontano capitoli dolorosi, ma senza perdere mai la speranza e la memoria.

A proposito, chi sono i Calibi? Qui una supercitazione: quella del professor Gian Battista Roggia che svela questa popolazione legata ai bustocchi in un impegno, quello della lavorazione del ferro. Si fa strada un altro filo, quello di ferro appunto, non meno rilevante per Busto insieme al tessile.

I giorni scorrono, con memorie che conducono lontano e scorci coinvolgenti come l'abbraccio dei bambini al museo del tessile. Con l'indignazione di quando la cappellina di piazza Trento Trieste viene coperta dai rifiuti. Con il primo addio da pronunciare nell'anno: quello di Gipo Calloni. Ma si affacciano anche le scene di vita quotidiana, i problemi che impegnano e uniscono, la chiesa che si riempie per i riti pasquali. E ancora, l'omaggio all'alpino Giampaolo Canavesi (toccanti anche i saluti a Carlo Boragno e Ivana Colombo), una poesia di Marisa Denna Ferrario che riaffiora con delicatezza.

Intanto il tessile di Busto continua a mandare segnali, con la nomina di Beppe Tronconi alla presidenza del gruppo di questo settore in Confindustria Varese, facciamo quattro passi di saggezza con Ginetto Grilli, ci sediamo con il pubblico di Spazio Amico a Sant'Edoardo per riascoltare la storia secondo Giavini e Bertolli.

La passeggiata continua con piani che si fondono in armonia. I problemi, le fatiche, le delusioni che anche Busto si trova ad affrontare, non si nascondono, anzi. Ma con questi "Voli di pensieri" si afferma la voglia di continuare a sognare. A desiderare il bene di Busto. Anche per questo il libro - nato grazie al supporto della famiglia e degli amici di Luigi - si conclude con la patronale e alcune pennellate irresistibili: la basilica piena, i cinque minuti di applausi per monsignor Livetti, monsignor Agnesi, gli altri sacerdoti e la commozione del neo cittadino benemerito Giorgio Paglini di fronte al paragone che fa Giavini tra lui e Luigi Bandera. «Poche parole, tanta umiltà, insigne per la solidarietà e l'impegno nel lavoro». In una parola, bustocco. Ma l'ultima parola per Luigi è sempre quella, un grido che scuote gioiosamente l'aria: Assa! Alègher!

Ma. Lu.