Gallarate - 18 gennaio 2025, 13:25

All'istituto Falcone di Gallarate il collettivo “Presidio del bosco” si schiera contro la “Settimana della sicurezza”, denuncia per il sindaco Cassani

Oltre 50 manifestanti si sono radunati per denunciare la presunta militarizzazione della scuola. Tra interventi accesi e presidi della polizia, il discorso più forte è stato di Matteo Di Mattei, del Comitato Salviamo gli Alberi, che ha ribadito l'importanza di una scuola inclusiva e libera da retoriche divisive

Si è conclusa nel primo pomeriggio, davanti all’Istituto Giovanni Falcone, la manifestazione organizzata da studenti, docenti e cittadini per esprimere il loro dissenso verso la "Settimana della Sicurezza", un’iniziativa che, secondo i promotori del presidio, avrebbe assunto toni e modalità di “militarizzazione” dell’ambiente scolastico. Circa cinquanta persone si sono date il cambio in un presidio pacifico, sorvegliato dalla Polizia di Stato, schierata per garantire l’ordine pubblico. Il momento più significativo è stato l’intervento di Matteo Di Mattei che ha ribadito la necessità di tutelare i principi democratici e di assicurare che la scuola resti uno spazio di confronto libero e critico.

Le ragioni della protesta

La manifestazione è stata accompagnata dalla pubblicazione di un comunicato del collettivo "Presidio del Bosco", in cui si richiama l'attenzione sugli articoli 21 e 22 della Costituzione Italiana, che garantiscono la libertà di pensiero, di espressione e di associazione. Secondo i promotori, la "Settimana della Sicurezza" sarebbe stata un’occasione mancata per affrontare temi importanti come la prevenzione degli infortuni sul lavoro e la sensibilizzazione contro bullismo e cyberbullismo in un contesto realmente partecipativo. «Non contestiamo il valore della sicurezza ma le modalità con cui è stato gestito l’evento, che ha escluso la possibilità di un confronto aperto e inclusivo».

La risposta del sindaco Cassani
La manifestazione ha sollevato critiche da parte del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che sui social ha usato toni duri definendo i manifestanti “gente inutile” e “delinquenti”. Parole che hanno provocato l’indignazione dei presenti. Di Mattei ha comunicato di aver presentato una querela contro il primo cittadino per le sue dichiarazioni, ritenute offensive e minacciose. «Le parole del sindaco sono inaccettabili.  In un contesto democratico, il confronto non può  ridursi ad attacchi personali o denigrazioni».

Un dibattito aperto sulla democrazia e la scuola
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio. Solo pochi mesi fa, lo stesso sindaco era stato al centro di polemiche per le sue decisioni relative alla costruzione del nuovo Polo Scolastico Unico, che aveva visto l’opposizione di associazioni e cittadini. Il presidio ha voluto ribadire che il dissenso non è solo un diritto, ma una componente essenziale della vita democratica. «La scuola deve essere un luogo di dialogo, non di imposizione» ha concluso Di Mattei.


 

Alice Mometti