Riccardo Bossi, figlio primogenito del fondatore della Lega Umberto, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione in primo grado, con rito abbreviato, per aver ottenuto indebitamente il reddito di cittadinanza grazie a false attestazioni. La sentenza è stata emessa oggi, 14 gennaio, dal Gup del tribunale di Busto Arsizio, Veronica Giacoia.
Il pubblico ministero Nadia Calcaterra, che ha coordinato le indagini, aveva inizialmente richiesto una condanna di due anni e quattro mesi. Il giudice ha inoltre disposto una provvisionale di 15.000 euro a favore dell'Inps, come risarcimento per il danno subito.
Secondo quanto ricostruito dall'inchiesta, tra il 2020 e il 2023 Bossi Jr avrebbe ricevuto indebitamente il reddito di cittadinanza per un totale di 12.800 euro, grazie alla presentazione di false dichiarazioni relative al suo canone di locazione. Il pagamento mensile di 280 euro per 43 mensilità è stato reso possibile da un contratto d'affitto che, però, risultava non valido. In quanto, come emerso dagli accertamenti, Riccardo Bossi era stato sfrattato dall’appartamento già un anno prima, per morosità.
Nel corso delle indagini, Bossi ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del pubblico ministero. La condanna in primo grado arriva oggi, dopo che la sua richiesta di sussidio, legata ad un contratto di affitto non più valido, è stata ritenuta irregolare.