Mister Colombo chiede il coltello tra i denti in vista di Pro Patria-Giana Erminio

Riparte la serie C anche per la Pro Patria che, dopo la sosta natalizia, si prepara ad affrontare la Giana Erminio, come un anno fa: proprio il 6 gennaio le due squadre si erano affrontate per la prima giornata del girone di ritorno e i ragazzi di mister Colombo avevano conquistato la vittoria. 

Sono 3 i punti di distacco, i tigrotti sono al 17° posto con 18 punti, mentre la Giana al 14°, ma mister Colombo sembra essere speranzoso: «Sicuramente siamo due squadre simili, sia nei numeri che nel modulo di gioco, secondo me abbiamo qualche qualità in più noi però loro hanno più punti».

C’è bisogno di riscatto, lo chiede la società e lo chiedono i tifosi, dopo il girone d’andata costellato di pareggi e una chiusura del 2024 arrivata con la sconfitta contro il Renate: «Dobbiamo affrontare questa partita con il coltello tra i denti e sapere che dobbiamo essere umili, aggressivi. Questa settimana l’abbiamo incentrata molto su di noi, sulla testa, su come entriamo in campo e sulla determinazione con cui dobbiamo affrontare questa partita perché è una partita che ci può dare tanto». 

Domani si riparte tra le mura amiche dello Speroni e c’è una cosa di cui è sicuro il mister: «La cosa fondamentale per noi è fare 90 minuti di prestazione giusta, 90 minuti che in questa prima parte di campionato li abbiamo fatti in maniera un pochino alternata, non dobbiamo regalare niente». 

«In qualche partita abbiamo costruito tanto e probabilmente abbiamo qualche punto in meno rispetto a quello che meritiamo, però alla fine contano i numeri, i 18 punti che abbiamo in classifica e non possiamo dire che abbiamo fatto un girone d’andata soddisfacente e sufficiente, quindi sappiamo che dobbiamo dare qualcosa in più perché i numeri non mentono mai, dobbiamo fare un salto in avanti più veloce, essere concreti», ha continuato. 

Dal passato si può, anzi, si deve imparare e andare avanti: «Dobbiamo sentirci insoddisfatti, avere quella voglia di dire “dobbiamo fare di più, dobbiamo fare meglio”».