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Opinioni | 04 gennaio 2025, 19:00

LA FOTO. Il "buio" natalizio, le bandiere e una domanda: quale futuro si vuole per il teatro Sociale Cajelli?

Dopo il concerto di Capodanno riparte la stagione, ma aleggia anche un senso di incertezza sull'identità della storica sala di Busto. Intanto il Cda del teatro ha messo il mandato a disposizione del socio

Le bandiere sull'ingresso del teatro

Le bandiere sull'ingresso del teatro

Ha ospitato come di consueto il concerto che celebra l'inizio dell'anno per Busto Arsizio. Tutti eleganti com'è giusto che fosse, ma il teatro Sociale Cajelli sembrava indossare un'altra veste, un altro umore.

Pochi giorni prima, dei milanesi appena usciti dalla stazione Nord commentavano davanti a noi: che bel teatro, ma è chiuso? No, certo che non è chiuso, abbiamo replicato: il concerto di Capodanno era in arrivo, poi il balletto domenica 5 gennaio e ancora tanti eventi di Ad Management, che si possono consultare su Bustoinscena QUI. Ma la meravigliosa atmosfera natalizia di cui Busto va giustamente fiera quest'anno, qui non è pervenuta. Un'oscurità malinconica ha avvolto il Sociale per tutto il periodo delle feste e a proposito di malinconia la sussurrano tutta le condizioni delle bandiere sull'ingresso.

Lo scorso dicembre era saltata la Prima (LEGGI QUI), ormai diventata un altro elemento di fierezza per la città. Non che la lirica sia scomparsa, sempre poche settimane fa in giunta è stato deciso un contributo di 1.500 euro all'associazione “AsLiCo–Associazione Lirica e Concertistica Italiana” per “Opera domani–Falstaff. Gli allegri giocattoli di Windsor”, il progetto che da anni avvicina alla musica lirica gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado e che il 3 marzo vedrà uno spettacolo finale partecipativo.  

Ma quella perdita dell'opera lirica prodotta a Busto - perdita passata un po' in sordina - ha destato sorpresa. Nel frattempo, si sono insediati i nuovi vertici della Fondazione comunitaria del Varesotto, con cui il presidente del teatro Luca Galli aveva annunciato l'avvio di un'interlocuzione. Ora il Cda del Sociale ha messo a disposizione il proprio mandato al socio.

Dopo l'episodio delle infiltrazioni, lo scorso luglio un comunicato delle parti aveva evidenziato con ottimismo (LEGGI QUI) uno sforzo congiunto per mantenere le diverse anime del teatro che è dedicato alla memoria di Delia Cajelli. Un impegno che unisse i progetti artistici, gli eventi, la sostenibilità economica. Durante una commissione, l'assessore alla Cultura Manuela Maffioli su questo tema aveva detto che lei e il sindaco Emanuele Antonelli stanno seguendo direttamente la situazione in maniera costante, considerando che è la principale sala della città e che oltretutto molte serate patrocinate dall'amministrazione qui si svolgono: c'è una convenzione che regola i rapporti tra teatro e Comune e che ha durata annuale.

Il 2025 a questo punto incalza con una domanda, che ne racchiude diverse: che vocazione, che identità si vuole dare al Teatro Sociale Cajelli? 

Ma. Lu.

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