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Milano | 04 gennaio 2025, 20:48

Addio ad Antonio Sancassani, anima del Mexico: «Senza di te, il cinema è un po' più triste»

Il commosso saluto di artisti come Bisio, colleghi e amanti dei film d'autore. La sala milanese era un riferimento per il cinema indipendente, la sua storia è legata anche al Rocky Horror

Foto dalla pagina della Fice

Foto dalla pagina della Fice

«Ciao Antonio e grazie di tutto» Così la Fice - Federazione italiana cinema d'essai ha salutato Antonio Sancassani, patron del Mexico a Milano e grande cultore del cinema d'autore, scomparso a 82 anni. La storia del Mexico si è legata strettamente anche al Rocky Horror Picture Show che ha tenuto in cartellone per oltre 40 anni e Sancassani - come ha scritto l'assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi - ha reso questa sala «un vero e proprio riferimento per il cinema indipendente». Aveva ricevuto anche l'Ambrogino d'oro.

Anac Autori lo ricorda così: «Apprendiamo con grande dispiacere la scomparsa di Antonio Sancassani. È stato il primo esercente coraggioso premiato con il premio Carlo Lizzani nel 2015. Vogliamo ricordarlo riportando un stralcio della motivazione. "Per la sua attività quarantennale che si fonde in un'incondizionata passione, Antonio Sancassani è stato capace di trasformare la sala Mexico di Milano da luogo di perifería in centro assoluto dell'esercizio cinematografico italiano di qualità. Grazie alla sua costante attenzione al cinema indipendente italiano che ha avuto la sua massima espressione nel sostegno al film "Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti, ignorato dalla distribuzione ufficiale e da lui tenuto in programmazione per ben due anni, ha dimostrato che esiste un pubblico per il cinema italiano d'autore."».

Tra i saluti commossi degli artisti quello di Claudio Bisio: «Ciao Antonio! Senza te il cinema milanese (e non solo) è un po’ più triste».

Così Gianni Coletti: «Che dolore sapere di Antonio Sancassani. Per chi non lo conoscesse, è un uomo che ha dedicato la vita al suo cinema Mexico a Milano, in via Savona. Una delle poche monosale rimaste in città, e uno dei pochi cinema rimasti a proiettare solo film di qualità. Anche "Tra cinque minuti in scena" di Laura Chiossone, il film con la mia bella vecchia, era stato ospitato al Mexico, e da allora, dal 2013, con Antonio era nato un rapporto di reciproca stima. Frequentavo da sempre il suo cinema, è nella stessa via in cui abito da quand'ero bambina. Prima di conoscerlo mi incuteva soggezione. Era sempre un po' burbero ma ho poi scoperto il suo animo gentile, generoso. Il Mexico per lui era la sua creatura, aveva cambiato le sedie di legno e al loro posto aveva messo delle belle poltrone ampie, comode. Un impianto audio eccezionale e uno schermo immenso. Quanto lo amava...».

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