Busto Arsizio | 31 dicembre 2024, 16:30

Dai nuovi vertici di Asst al “Grande ospedale della Malpensa”: il 2024 della Sanità pubblica a Busto

Si chiudono dodici mesi intensi per l'ospedale cittadino e per la sua Azienda: le nuove figure apicali, le difficoltà legate al personale, il dibattito serrato e i passi avanti verso la futura struttura di Beata Giuliana. Ma anche gli addii eccellenti e i problemi di sicurezza al Pronto Soccorso, fino alla comunicazione di organici rafforzati. Il passaggio dal vecchio al nuovo anno è segnato dal nome, contenuto nel Documento di indirizzo alla progettazione, redatto da Aria, per il futuro nosocomio: Busto e Gallarate non appaiono

Dai nuovi vertici di Asst al “Grande ospedale della Malpensa”: il 2024 della Sanità pubblica a Busto

Il 2024 della Sanità pubblica sul territorio si apre con la definizione dei vertici in Asst Valle Olona: la nuova Dg è Daniela Bianchi, nominata a fine dicembre, in plancia da gennaio. Esperienze di rilievo a Milano, Lodi, Legnano e Como, compone la sua squadra chiamando a Busto Stefano Schieppati (direttore sanitario), Stefania Stigliano (direttore amministrativo) e John Tremamondo (direttore sociosanitario). È l’ultima scelta a suscitare reazioni: il precedente titolare dell’incarico, Marino Dell’Acqua, ha svolto il suo ruolo instaurando un dialogo particolarmente positivo con il territorio e in molti storcono il naso di fronte alla sua sostituzione. Non c’è perplessità sul direttore entrante, piuttosto apprezzamento verso quello uscente. Dell’Acqua incassa gli attestati di stima senza polemiche, Tremamondo inizia a lavorare (QUI e QUI).

Tempo poche settimane e, a febbraio, Daniela Bianchi rilascia le prime dichiarazioni in merito ad argomenti cruciali, individuando le principali fonti di impegno. Stato dell’Asst, reclutamento di personale, rapporto pubblico/privato e soprattutto il tema dei temi: l’ospedale unico Busto/Gallarate, connesso alla questione dei servizi da garantire fino alla sua realizzazione. «Vogliamo investire anche adesso e trasmettere la volontà di migliorare» chiarisce la Dg. Sui vantaggi del futuro nosocomio: «Quando toccheranno con mano ciò che una nuova struttura può offrire, i cittadini comprenderanno subito» (l’intervista QUI).

Marzo è segnato da tre temi in particolare. Il primo: arrivano pediatri assunti dal Policlinico di Milano, altri, in fase di reclutamento all’Asst Sette Laghi, sono annunciati. I rinforzi rientrano in una risposta “di sistema” per mantenere gli organici a livelli soddisfacenti. Allo stesso tempo alimentano il dibattito sulle difficoltà nel reclutare e trattenere medici e infermieri. Al di fuori del perimetro ospedaliero, il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, da sempre contrario all’ospedale unico e favorevole a interventi corposi per mantenere quelli esistenti, annuncia un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica sull’Accordo di Programma per arrivare al nosocomio di Beata Giuliana, sollevando problemi di forma e di contenuto (vedi QUI). 

Ad aprile, nella sala del Consiglio comunale di Busto, la numero uno di Asst fa il punto e dichiara: «Se avessimo già l'ospedale unico non ci sarebbero problemi di personale». Parla di un’azione vigorosa per portare rinforzi in azienda, pronostica scenari piuttosto rassicurante sul reclutamento di medici, un po’ meno per quello degli infermieri. E annuncia novità sul Pronto Soccorso, servizio che finisce in modo ricorrente sotto i riflettori, tra affollamento e problemi di sicurezza (vedi QUI). Proprio a supporto dei Ps di Busto e Gallarate lì a poco è annunciato il caring assistant, figura che si mette a disposizione dei parenti e dei caregiver in attesa delle persone assistite (QUI). C’è anche un passaggio delicato al Tar. Il Tribunale amministrativo accoglie il ricorso del dottor Diego Baù,  uno dei candidati per succedere, alla guida dell’Ortopedia, di Marco Merlo (eclatanti le sue dimissioni). L’intera procedura per individuare il nuovo primario deve ripartire, in molti considerano la vicenda sintomo di un clima negativo almeno in alcuni reparti. Serpeggia il malcontento per la qualità dei pasti serviti ai degenti, lavori in corso costringono a farli arrivare da un centro cottura lontano da Busto (vedi QUI). Le lamentele proseguono fino all'ultimazione dell'intervento strutturale.

Sono di nuovo quanti avversano il futuro ospedale unico a farsi sentire in maggio. Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto organizza una partecipata assemblea pubblica a Beata Giuliana, dunque nel rione che dovrà ospitare la nuova struttura. Come prevedibile, i presenti si schierano con gli organizzatori dell’incontro, dichiarandosi contrari al progetto del nuovo nosocomio. Si fa il punto sul ricorso al Presidente della Repubblica (QUI).

A giugno, i consiglieri Samuele Astuti, Luca Ferrazzi e Giuseppe Licata promuovono una mozione in Consiglio regionale per mantenere servizi e funzioni sanitarie di rilievo nei sedimi ospedalieri di Busto e, soprattutto, Gallarate anche una volta realizzato il nuovo ospedale. Questa e successive iniziative simili non ottengono il voto favorevole in aula, ogni volta suscitando reazioni polemiche sul territorio. Si annuncia l’attivazione dell’ambulatorio infermieristico nella Casa di Comunità di Busto Arsizio temporaneamente ospitata nel padiglione Pozzi dell’ospedale (QUI). Il via al servizio è uno dei passaggi che, nel corso dell'anno, segnano la progressiva implementazione delle attività previste nelle Case di Comunità distribuite sul territorio.

Le vaccinazioni, per esempio, da luglio si effettuano proprio nelle Case di Comunità (QUI). Nello stesso mese si chiude la vicenda di Ortopedia (il nuovo primario è Miguel Bucci, entra nelle sue funzioni a ottobre, nel frattempo si lavora a rinforzare un organico ridotto all'osso, vedi QUI) mentre la Medicina interna a indirizzo cardiologico è affidata al dottor Nicola Mumoli (QUI). Vengono anche assegnate le direzioni dei dipartimenti. Riconferme per Paolo Ghiringhelli (Scienze Mediche), Remo Daniel Covello (Emergenza Urgenza), Giovanni Serio (Servizi Diagnostici), Elisabetta Todisco (Dipartimento Oncologico), Simonetta Cherubini (Materno Infantile), Lara Ferrari (Salute Mentale e Dipendenze), Livia Puricelli (amministrativo). Tra le novità si segnalano Ildo Scandroglio (Scienze Chirurgiche), Isidoro La Spina (Scienze Neuroriabilitative). 

Fa discutere il bando per assumere 20 infermieri provenienti da paesi extra Unione Europea, iniziativa nel solco di altre simili intraprese altrove, allo scopo di rimpolpare organici risicati. Con Il Bustese, Asst riassume gli interventi in corso sulle sue strutture ospedaliere, fornendo un quadro di quelli principali, fornendo uno spunto per chiarire un tema caldo e ovviamente connesso allo sviluppo dell'iter per l'ospedale unico. Cantieri per complessivi 47 milioni, a Busto spiccano gli oltre quattro milioni per ristrutturare il secondo piano del Padiglione Polichirurgico e realizzazione di posti letto terapia intensiva e subintensiva (QUI gli interventi principali anche a Gallarate, Somma e Saronno).

Ad agosto si ripropone con particolare evidenza il problema sicurezza  in Pronto soccorso, con l'aggressione di un medico e, soprattutto, di un’infermiera. Si annunciano contromisure (vedi QUI).

Novità riguarda per la direzione della Cardiologia a settembre: a Busto e Gallarate, da Legnano, arriva il dottor Fabio Barlocco. Di segno opposto la notizia del mese successivo: opta per la pensione l’urologo Carlo Buizza, figura nota e stimata, un lungo curriculum con importanti esperienze all'estero (ovviamente si accavallano le interpretazioni, tra normale collocamento a riposo ed ennesimo esempio dell'incapacità di attrarre, o trattenere, personale ed eccellenze. 

Ottobre è il mese del "giallo esternalizzazioni". Riguarderebbero il Pronto Soccorso di Gallarate e un blocco operatorio (Ortopedia) a Busto. Presa di posizione dei sindacati, puntualizzazioni da Asst su portata e durata della mossa, infine, a concludere una serie di comunicazioni anche tese, la prospettiva viene definitivamente esclusa (QUI). Si fanno passi avanti verso l'ospdeale unico, viene affidato ad Aria Spa  l’incarico di stazione appaltante «…per i servizi di ingegneria e architettura relativi alla redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica del nuovo ospedale mediante concorso di progettazione…», incarico da quasi 17 milioni (QUI).

Tra novembre e dicembre il Pronto Soccorso è di nuovo sotto i riflettori. Prima entra in funzione la nuova Osservazione Breve Intensiva, con cinque camere e 11 postazioni letto (vedi QUI) poi viene inaugurato il nuovo posto di Polizia (QUI), infine, a dispetto della recentissima novità, si ripropone il problema sicurezza, con l'ennesima aggressione al personale (un'infermiera è stata colpita alla testa).

Il bilancio di fine anno, però, contiene diversi punti positivi: saldo positivo tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro, importante flusso di donazioni (a dimostrazione di un rapporto forte con il territorio) e inizio incoraggiante per un progetto di welfare aziendale aggiuntivo (vedi QUI). L'anno si chiude con il "Grande ospedale della Malpensa", così il Documento di indirizzo alla progettazione (Dip) redatto da Aria e pubblicato all'Albo Pretorio di Asst chiama il futuro ospedale fin qui definito di Busto e Gallarate. Sarà davvero il nome della struttura? Nel caso, sarà ben "digerito"? O verrà interpretato come un segno di scarsa considerazione verso le due città, Busto in primis, che accoglieranno la struttura e si misureranno con l'impatto della sua presenza? To be continued, dibattito affidato, come minimo, al 2025.

S.T.

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