Una celebrazione «...a carattere familiare» in cui dire grazie, fra l’altro, «…per essere posti in questa città», senza avventurarsi «…in grandi discorsi o analisi ecclesiali e politiche». Ma anche occasione per sottolineare la necessità di una più alta qualità della politica, nel segno del bene comune e della difesa della democrazia: si è sviluppata entro questo perimetro la riflessione di monsignor Severino Pagani durante la messa del Te Deum. Momento per eccellenza del ringraziamento che, quest’anno, si è agganciato allo slancio verso il futuro, al tema della speranza su cui è incentrato il Giubileo appena aperto (vedi QUI).
Un pellegrinaggio da vivere con fede, riscoprendo o scoprendo tout court il valore della preghiera («dono segreto e straordinario del cristiano»), del pentimento («esperienza oggi poco in voga ma che dà sollievo»), della penitenza e del perdono («diventare piccoli di fronte alle cose ci fa più liberi») esercitando la pazienza (definita forza). Monsignore ha ricordano l’importanza delle comunità e delle parrocchie, più estesamente della Chiesa, e messo in guardia dal cedere alla fatica nell'annunciare il Vangelo: «Senza Gesù non viene appagato il desiderio più alto dell’uomo».
Rivolto un appello alle famiglie perché lo sguardo sui giovani porti attenzione alla loro interiorità e trasmetta anche il senso del sacrificio, don Severino ha parlato della dimensione sociale, civile e politica (nelle prime file, diversi consiglieri comunali e assessori, in fascia tricolore il vicesindaco, Luca Folegani): «I cristiani non possono disinteressarsi del mondo». Ha invitato, monsignore, a pregare perché «…emerga il desiderio di una più forte partecipazione sociale e politica». Ringraziata l’Amministrazione comunale per l’invito annuale a palazzo Gilardoni, occasione in cui parlare dell’impegno nella cosa pubblica alla luce del Vangelo, il prevosto ha toccato i temi della promozione della qualità della politica, del primato del bene comune e della difesa della democrazia fondata sulla partecipazione, cardini di un’azione che, questo l’auspicio, si dispieghi su orizzonti ampi. «Ringrazio coloro che si spendono per il bene degli altri». Con riferimento a quanti sono impegnati anche nel volontariato e nelle associazioni: «Siano benedetti».