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Busto Arsizio | 27 dicembre 2024, 11:26

Natale di speranza alla Casa Circondariale di Busto: un pranzo e una messa per rinascere

L’antivigilia di Natale ha visto un pranzo speciale, organizzato dalla cooperativa La Valle di Ezechiele, per portare un messaggio di speranza e rinascita ai detenuti. Il pranzo natalizio, offerto dai titolari del ristorante "Rosso food and more", ha coinvolto 100 detenuti e 100 operatori. Un menù inedito è stato preparato dallo chef Simone Sambito, con la partecipazione di Silla Sulaiman, ex detenuto assunto dal ristorante. Il Direttore del carcere e altri volontari hanno accolto con favore l'iniziativa, mentre la capitana della Uyba Volley Giuditta Lualdi e la presidente della Valle di Ezechiele Anna Bonanomi hanno ribadito l'importanza di una seconda possibilità per i detenuti

Natale di speranza alla Casa Circondariale di Busto: un pranzo e una messa per rinascere

L’antivigilia di Natale ha portato un'atmosfera speciale al salone ‘meeting’ della Casa Circondariale di Busto Arsizio, che si è tinto di rosso natalizio, con tovaglie, bicchieri e festoni decorativi. Un giorno di “anormale normalità” per rendere concreto il detto “a Natale siamo tutti più buoni” e dare un augurio di rinascita a chi sta cercando di ricostruirsi una vita dopo la carcerazione.

Il pranzo, ideato dalla cooperativa e associazione La Valle di Ezechiele, fondata da don David Maria Riboldi, cappellano del carcere, è stato offerto dai titolari del ristorante “Rosso food and more” di Olgiate, Marco Della Rossa e Riccardo Ferioli. Hanno preparato un pranzo natalizio completo per 100 persone, scelto tra chi non ha un'occupazione lavorativa interna al carcere, oltre a 100 operatori in servizio, al posto della consueta mensa.

Inoltre, il secondo piatto è stato distribuito anche al resto dei 330 detenuti. Lo chef Simone Sambito, evitando carne di maiale e alimenti divisivi, ha creato un menù inedito per i ristretti. Tra i meriti dei ristoratori, anche la creazione di una squadra coesa, che include Silla Sulaiman, un ex detenuto che, dopo 5 anni di galera, è stato assunto dal ristorante e ha potuto testimoniare: «C’è speranza, dopo il carcere. Si può rinascere».

Il Direttore dell’Istituto, Maria Pitaniello, ha accolto favorevolmente l’iniziativa, ringraziando gli organizzatori e invitando a vivere la giornata nella pace. Ha anche sottolineato la possibilità di altre giornate di socialità durante le festività, con celle aperte. Ha espresso stima per la polizia penitenziaria, gli educatori e don David, per l’impegno nell'organizzare l'evento. Tra i volontari presenti, c'era anche l’Associazione di Gallarate, che ha animato la festa nelle sezioni.

Giuditta Lualdi, capitano della Uyba Volley di Busto Arsizio e sostenitrice di La Valle di Ezechiele, ha servito ai tavoli, augurando ai detenuti di «tornare nel mondo il prima possibile» e ricordando loro che «fuori ci sono tante persone pronte a scommettere su una vita nuova».

Anna Bonanomi, Presidente de La Valle di Ezechiele, ha concluso gli auguri, sperando che in futuro alcuni detenuti possano trovare un posto di lavoro nella cooperativa. Durante il pranzo, ha anche scelto un uomo come vincitore dell’outfit natalizio migliore, con foto di rito.

Il giorno di Natale, la Casa Circondariale ha accolto Sua Eccellenza Mons. Luca Raimondi, che ha celebrato la Messa di Natale alle 8.30. Don Luca, legato al carcere di Busto Arsizio da anni, ha raccontato di aver insegnato italiano in quella struttura quando era giovane prete. Un mese fa, Mons. Raimondi aveva anche tenuto una catechesi sul Giubileo della Speranza, portando il messaggio di speranza anche tra i detenuti. Durante la Messa, a sorpresa, è arrivato anche il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, che ha sottolineato l’importanza di avvicinare il mondo delle imprese al carcere, ricordando la firma di un protocollo a Villa Recalcati. A dare il benvenuto durante la Messa c’era il Commissario Giuseppe Di Girolamo, insieme ai volontari de La Valle di Ezechiele.

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