Sport | 23 dicembre 2024, 16:45

Niente regali, le sincronette preferiscono aiutare la Busto Nuoto. Borroni: «Mi sono commosso»

Tutte le atlete hanno deciso di investire i soldi destinati ai regali per allenatrici e per sé stesse per un unico bene comune, la società che le sta formando e che sta facendo importanti sacrifici in questo momento di difficoltà dovuto alla chiusura della piscina di via Manara. «Quello delle ragazze è un gesto da enfatizzare che ci aiuterà a sostenere le spese di questo periodo»

Un gesto importante per il bene comune. Le ottanta ragazze del settore agonistico della Busto Nuoto hanno deciso di rinunciare a una parte importante della festa di Natale per aiutare la società che permette loro di continuare a svolgere l'attività sportiva che amano. Niente dono allo staff tecnico e niente pacchetti nel divertente cestone del “giro-regalo” che coinvolge tutte le atlete: i soldi che sarebbero stati spesi per comprare tutto ciò sono stati convogliati in un salvadanaio che, durante il simbolico pranzo di chiusura dell'anno, è stato consegnato al massimo dirigente Renato Borroni. 

«Questa stagione – riporta il significativo biglietto allegato dalle ragazze al salvadanaio con stampato un draghetto - non è iniziata nel migliore dei modi, ma voi non avete mai perso l'entusiasmo e la voglia di fare bene che da sempre ci distingue dalle altre società, punto. Con questo gesto abbiamo voluto aiutarvi ed aiutarci, perché in fondo siamo tutti membri della grande famiglia Busto Nuoto». 

Questi mesi di lontananza dalla struttura di via Manara, infatti, alla società stanno costando il doppio rispetto a quanto si era abituati prima della chiusura visto che è stato necessario "emigrare" tra la piscina della Bustese e quella di Legnano, oltre a dover ricorrere ad altre strutture per allenarsi "a secco": «Di questa donazione libera – chiosa Borroni - verrà lasciata traccia nel bilancio della società, è chiaramente doveroso enfatizzare il gesto in favore della società. Contribuirà senz'altro ad andare incontro alle spese enormi che stiamo affrontando per l'utilizzo di spazi acqua, per le palestre e magari anche a riacquistare il materiale sportivo che ci è stato sottratto nel furto dei giorni scorsi». 

Giovanni Ferrario

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