«L’autonomia la dovremo avere come diciamo noi, non come cercano di imporre con lacci e lacciuoli da Roma». E ancora: «Il problema del Nord c’è ed è sempre più presente. Dobbiamo trovare altre strade? Parliamo anche di Padania libera, se del caso».
Ha usato toni molto decisi il governatore Attilio Fontana intervenendo al congresso lombardo della Lega, che ha eletto segretario per acclamazione il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, candidato unico (leggi qui).
Non sorprende che il presidente della Regione Lombardia abbia incentrato il proprio intervento sull’autonomia, dopo aver letto le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sulla legge fortemente voluta dal ministro Roberto Calderoli. Stupiscono di più le parole molto decise dell’esponente varesino del Carroccio. Che non ha nascosto il proprio malcontento per un Calderoli che «ha combattuto e sta combattendo una battaglia da solo contro tutto il mondo, non ha mai avuto sostegno dai nostri alleati». Ma anche per le motivazioni della Corte e per chi nel partito “rema contro”.
«Mi chiedo: dobbiamo continuare a lottare in questo modo? – ha proseguito –. Noi lavoriamo e i benefici del nostro lavoro vanno a Roma? Non so se questo vada bene. Io a casa mia risparmio e poi alla fine la lavatrice coi miei soldi se la compra il vicino di casa. Io sono qui a combattere a favore della Lombardia e a favore del Nord. Il problema del Nord c’è ed è sempre più presente».
Quindi un altro passaggio molto deciso: «Non possiamo essere gli unici che tirano la baracca in questo Paese e in cambio riceviamo sberle. Le ultime mi hanno fatto veramente imbestialire. Quando dite che i nemici sono fuori dalla Lega, beh qualche nemico è anche dentro. Perché quando vedo certi emendamenti, firmati dai nostri parlamentari di zone diverse dalle nostre e che vanno tutti a danno della Regione Lombardia, io mi incazzo come una bestia». Ovazione e coro “Attilio, Attilio».
Fontana ha poi insistito sull’autonomia, «valore sul quale dobbiamo andare fino in fondo. L’autonomia la dovremo avere come diciamo noi, non come cercano di imporre con lacci e lacciuoli da Roma. Dobbiamo trovare altre strade? Troviamo altre strade, torniamo a parlare di federalismo? Ricominciamo a parlare di Padania libera? Parliamo anche di Padania libera, se del caso. Dobbiamo far capire a Roma che la Lombardia sta ancora tirando il carretto per conto del Paese. Oltre un certo limite non siamo più disposti ad andare, non siamo più disposti a subire certe prevaricazioni che ci arrivano da Roma. Se vola più in alto la Lombardia, lo fa anche il resto del Paese. Siamo stufi di essere trattati male».
Pertanto «chiedo che venga posta formalmente una questione legata all’autonomia o a qualunque altro tipo di sistema che ci consenta di ritornare padroni a casa nostra. Non vogliamo più subire le angherie che provengono dal centralismo».