Otto anni di confronti, di conoscenza reciproca e progressiva, di sguardi puntati sul futuro: le associazioni e le realtà cittadine che si dedicano alla promozione della cultura hanno rilanciato, agli Stati Generali 2024, il loro impegno a trovarsi e a condividere. Le parole d’ordine, per l’oggi e per il futuro, sono rinascita, connessione, umanità. «Il contesto in cui agiamo – chiarisce l’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli – vede crescere il bisogno di cultura e il numero dei fruitori, così come la capacità di rispondere a questa domanda da parte delle associazioni e dell’Amministrazione comunale, fra l’altro procedendo lungo il percorso iniziato con la Fondazione Pistoletto. Nel 2025 daremo continuità alla nostra azione, rafforzando la nostra presenza all’esterno di Busto, per esempio collaborando con realtà come Sea, e confermando una forte presenza sul territorio».
All’appuntamento è intervenuto Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, che ha proposto una riflessione su geopolitica e scommessa tecnologica, tra ecosistema digitale, realtà, stupore, potenzialità, inquietudine, necessità di non perdere fiducia.
«Nell’era della digitalizzazione e delle comunità virtuali tendiamo a perdere il senso del tempo – ha osservato – anche dimenticando le tante difficoltà superate». Esempi? La crisi globale innescata da Lehman Brothers nel 2008, quella dei debiti sovrani e la paventata scomparsa dell’euro nel 2013, il lockdown nel 2020. Perché la preoccupazione prevale, nonostante gli ostacoli messi alle spalle?
«Non vogliamo prendere atto che il mondo è cambiato. L’ecosistema digitale sta modificando l’approccio al reale. Pensiamo all’Intelligenza artificiale: alla meraviglia è subito subentrata la preoccupazione. Occorre accettare la realtà e ritrovare l’orgoglio delle cose che facciamo, ricordando i tanti passi compiuti negli ultimi decenni». Anche cercando il confronto e informandosi: «Lo sapete che in Italia ci sono alcuni dei supercomputer più potenti? Uno, dell’Eni, nelle campagne del pavese, è il quinto al mondo. Abbiamo strumenti che non consideriamo. E poi, perché trasmettere il senso di preoccupazione ai giovani che sono più bravi di noi? L’antidoto alla preoccupazione è nel confronto con loro. E il confronto in generale, anche ai tavoli degli stati generali, quello che state facendo».
Manuela Maffioli: «Grazie per avere colto il tanto che facciamo per incontrarci e per essere motore di una comunità. Busto è città di provincia, definizione per noi positiva, che ci stiamo sforzando di affrancare da miopi stereotipi, con valori, talenti, capacità».