Sono due le iniziative proposte nel periodo natalizio dall’Associazione “A casa di Bartolo” a Busto Arsizio, che ha l’obiettivo di aiutare le persone affette da demenza e i loro familiari. In occasione delle feste, è stata organizzata una raccolta fondi con la vendita dei “biscotti di Bartolo”, realizzati dal Panificio Frangipane, e della “tisana di Bartolo” dell’Erboristeria Meis.
Queste sono solo due delle realtà che hanno deciso di sostenere l’Associazione. Il ricavato sarà utilizzato principalmente per l’organizzazione di una giornata, nel mese di marzo, per festeggiare il primo anno di attività di “A casa di Bartolo”.
È possibile acquistare la tisana “Pensiero felice al cioccolato” all’Erboristeria Meis, in Piazza Manzoni 5, a Busto Arsizio. Si tratta di un infuso al cacao creato appositamente per l’occasione. Anche i biscotti sono unici nel loro genere, e possono essere comprati al Panificio Frangipane, in via Goffredo Mameli 33, sempre a Busto.
«Queste piccole realtà hanno accettato il nostro invito, e con loro ce ne saranno altre, che verranno presentate durante la giornata che organizzeremo», anticipa Stefania Verderame, presidente di “A casa di Bartolo”. «Quel giorno non festeggeremo solo il nostro primo compleanno - continua -. L’obiettivo è creare un ponte tra il mondo interno, che riguarda l’assistenza domiciliare alle persone con demenza, e il mondo esterno».
Si tratta di un proposito di integrazione tra due realtà che sono - allo stesso tempo - tanto legate quanto distinte. Da una parte c’è l’isolamento delle persone affette da demenza e dei loro familiari, dall’altra c’è un mondo esterno che continua ad andare avanti.
«Noi vogliamo creare un ponte affinché non ci siano più tabù - spiega Stefania Verderame -. Vogliamo che i familiari delle persone affette non abbiano più paura di accompagnare i loro cari da qualche parte. È un modo per regalare un sorriso, e la speranza di poter vivere una vita bella, degna di essere vissuta, coltivando le proprie passioni. Perché le passioni aiutano a creare nuove relazioni tra chi deve affrontare questa situazione e chi non vive la demenza, ma vuole fare rete e dare supporto».
La presidente dell’Associazione ha avviato collaborazioni con diverse realtà e figure professionali, che saranno presentate in occasione della “festa di compleanno” (di cui devono ancora essere definite data e location). Essendo figlia di un uomo affetto da demenza, vuole «creare qualcosa di utile e che faccia bene al cuore, alla mente, a tutto». Perché, per vivere una vita degna di essere vissuta, non serve solo la terapia farmacologica e non, ma è fondamentale anche il contatto umano, che spesso viene meno, perché la demenza cancella i ricordi, e chi ne è affetto non sa più chi è e non riconosce nemmeno i suoi cari.
«Questa malattia è una sfida quotidiana che cambia in continuazione - conclude Stefania Verderame -. Ecco perché dobbiamo sostenerci l’uno con l’altro e creare un unico mondo fatto di persone che vogliono entrare in contatto tra loro. Speriamo che in tanti aderiscano a queste iniziative natalizie. Intanto, ringrazio chi mette a disposizione se stesso per dire “noi ci siamo”, perché questo è il messaggio che deve passare».