Si è svolta nel pomeriggio di martedì 10 dicembre la riunione del tavolo Beko nella sede del Ministero delle Imprese a Roma.
Presente il ministro Adolfo Urso, oltre alle varie istituzioni territoriali come il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini, il sindaco di Biandronno Massimo Porotti e ovviamente i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, oltre ai coordinatori della Rsu di Cassinetta.
Ad aprire i lavori è stato Urso che da quanto è trapelato ha ricordato come il Governo abbiamo attivato subito la Golden Power definendo il piano industriale presentato da Beko inaccettabile. Il ministro ha ricordato che le eventuali chiusure degli stabilimenti possono diventare un problema economico e sociale. Non è ammissibile una sovrapposizione di produzione con altri Paesi dove Beko produce elettrodomestici in Europa.
Il ministro ha chiarito che i marchi Ignis e Indesit possono essere prodotti soltanto in stabilimenti italiani e che ci sarebbe un soggetto industriale interessato ad acquisire un sito Beko del nostro Paese.
Sempre da quanto trapelato dal vertice, l'azienda ha ribadito il forte peggioramento della situazione del mercato dell'elettrodomestico che ha portato alla chiusura degli stabilimenti in Gran Bretagna e Polonia. Beko ha ribadito l'impegno sull'Italia in particolare su Ricerca e Sviluppo e sul settore del "caldo", mentre resta molti difficile la situazione del "freddo". Per questo è stato ribadita la necessità di dismettere le produzioni, anche nel 2024 si confermano importanti perdite.
Dopo l'azienda a prendere la parola sono state le istituzioni che hanno sottolineato ancora una volta l'irricevibilità del piano aziendale, richiamando alla responsabilità sociale e la necessità di investimenti e facendo appello al Governo per trovare soluzioni. Sia Magrini che Porotti hanno sottolineano la drammaticità della situazione per le famiglie, l'indotto e il territorio.
E' stata poi la volta dei rappresentanti sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil prendere la parola e puntando il dito contro Beko che già conosceva lo scenario di crisi prima dell'acquisizione da Whirlpool. I rappresentanti dei lavoratori hanno accusato di Beko di sottrarsi al confronto, parlando di piano di dismissione servito solo per acquisire i marchi, denotando mancanza di rispetto nei confronti dell'Italia.
I sindacati hanno sottolineato che il piano presentato non è sostenibile, non si tratta nemmeno di un piano industriale ma commerciale. Nessun confronto è mai partito sul tema cruciale della competitività: un piano che taglia ricerca e sviluppo non ha futuro.
I sindacati hanno chiesto al Governo di applicare subito a Golden Power e all'azienda di modificare il piano.
Il ministro Urso ha confermato che il piano industriale presentato è inaccettabile e ha invitato l’azienda a presentarne uno in linea con la Golden Power, in caso contrario potrebbero scattare sanzioni. Il governo ha dato disponibilità a concedere strumenti per sviluppare un piano industriale credibile, per favorire un piano di sviluppo per i territori.
L'azienda in conclusione di tavolo ha confermato che non sposterà la produzione di nessuno dei prodotti che verranno dismessi dall'Italia e ha detto di essere disponibile a fare ulteriori valutazioni come richiesto dal Governo.
Un prossimo incontro tra le parti verrà convocato dal ministero dopo la metà di gennaio 2025.