Territorio - 10 dicembre 2024, 13:17

Un successo alla Casa Circondariale di Varese: spettacolo conclusivo e auguri natalizi per il progetto di recupero e reinserimento dei detenuti

Spettacolo finale del progetto "Essere giornalisti di sé stessi per essere giornalisti del domani" alla Casa Circondariale di Varese, con attività di teatro, cucina e giornalismo

Il 10 dicembre presso la sala colloqui della Casa Circondariale di Varese si è svolto lo spettacolo conclusivo del progetto “Essere giornalisti di sé stessi per essere giornalisti del domani”, approvato dal PRAP Lombardia, in risposta ad avviso pubblico per il recupero ed il reinserimento dei detenuti per la cura, l’assistenza sanitaria e psichiatrica, il recupero dei tossicodipendenti e l’integrazione degli stranieri, con capofila Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione.

Tre sono state le attività poste in essere all’interno della Casa Circondariale di Varese tra giugno e novembre del corrente anno: il laboratorio di cucina, quello di giornalismo e di teatro e drammaterapia.

Allo spettacolo teatrale erano presenti la Direttrice Carla Santandrea, i Funzionari Giuridici Pedagogici Domenico Grieco e Serena Pirrello, il Comandante di Reparto Salvatore Castelli, gli Assessori del Comune di Varese, Enzo Laforgia e Roberto Molinari, gli operatori delle Cooperative e delle Associazioni coinvolti, oltre ai detenuti.

Lo spettacolo viene messo in scena dopo dieci incontri di teatro, scrittura creativa, narrazione, giochi espressivi ed improvvisazioni per riconnettersi con il proprio corpo, il proprio vissuto emotivo e le proprie storie, ad opera dell’Associazione L’Oblò Teatro.

Il filo conduttore è stato il cibo: ricette, ricordi, frammenti di profumi e sapori che sono emersi nelle altre attività di progetto.

Gli attori si sono messi in gioco in scena, offrendo al pubblico le proprie storie in forma poetica e il loro desiderio di superare un limite: quello dell'imbarazzo, della fatica del creare e del mettersi in gioco.

Al termine è stato offerto un piccolo rinfresco preparato dai detenuti che hanno partecipato al laboratorio di cucina, organizzato da Fondazione Enaip Lombardia.

Il laboratorio di giornalismo è stato, invece, condotto dall’educatrice della Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione ed in 8 incontri i detenuti stranieri, sono stati condotti in un viaggio in cui hanno allentato le proprie difese e si sono aperti al racconto di sé e ad incontrare l’altro con sguardo curioso. Al termine del laboratorio i partecipanti sono diventati “giornalisti” ed in due incontri, organizzati da Auser Varese, hanno intervistato il Dottor Bianchetti dell’Associazione Sanità di Frontiera e Padre James Owino, missionario comboniano.

Al termine della messa in scena teatrale, si è svolto anche un breve momento di scambio di auguri natalizi organizzato con l’Associazione “Bambinisenzasbarre” con la consegna da parte di Babbo Natale di piccoli doni ai bambini di alcuni padri detenuti, unitamente all’inaugurazione di un murale “a misura di fanciullo”.

Il murale è stato realizzato presso la sala di aspetto dei colloqui tra familiari e detenuti di questo Istituto penitenziario, all’interno del progetto “SPAZIO GIALLO” che ha come capofila l’Associazione “Bambinisenzasbarre”, in collaborazione con la “Cooperativa lotta contro l’emarginazione” di Varese. L’esecuzione dell’opera è stata curata dall’Associazione “Casa del giocattolo solidale” di Varese congiuntamente all’Associazione Genitori della Scuola Primaria “Settembrini” di Velate.

Tale progetto è stato possibile grazie ad una donazione dell’Associazione “Art. 3” di Varese che ha permesso l’acquisto del materiale. Parte del finanziamento è inoltre servito per riarredare gli spazi della sala colloqui dove vengono accolti i bambini.

Il Direttore Carla Santandrea e i Funzionari Pedagogici ringraziano pertanto tutti gli operatori del Terzo settore coinvolti nella realizzazione di un progetto di così ampio respiro.

La Direzione fa presente che il tema della genitorialità e dei bambini che vengono a trovare i loro papà detenuti, rappresenta una delle priorità di questa amministrazione, che ha il compito e il dovere di cercare di rendere meno traumatiche le visite dei bimbi, che oltre ad essere accolti da operatori professionali, dovranno avere anche la possibilità attraverso il gioco e il loro linguaggio, in spazi colorati e meno asettici, con libri e giocattoli, di entrare in maggiore empatia con il congiunto detenuto.

c. s.