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Gallarate | 07 dicembre 2024, 14:24

VIDEO - Un nuovo parco/bosco urbano a Gallarate, su un area in parte privata, in parte comunale

Lanciano la proposta Pd, Città è vita, comitato "Salviamo gli alberi". Dopo l'abbattimento del bosco in via Curtatone, l’appello per riconnettere i rioni di Cascinetta e Cajello e garantire un facile accesso al futuro polo scolastico

Un sabato mattina all’insegna della progettazione urbana quello che si è svolto stamattina in via Curtatone. Protagonisti dell’incontro Giovanni Pignataro, capogruppo del Partito Democratico, e Cesare Coppe, rappresentante della lista civica Città è Vita, che insieme al Comitato “Salviamo gli Alberi di Gallarate” hanno presentato una proposta concreta per il futuro del verde urbano. L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso del tour Il Verde a Gallarate, che oggi ha fatto tappa nei quartieri Cascinetta e Cajello per discutere delle compensazioni ambientali necessarie dopo l’abbattimento del bosco di via Curtatone. Oggetto dell’incontro, la presentazione di un progetto di valorizzazione del territorio su un’area verde in via Ortella, con l’intento di trasformare la zona in un luogo che possa non solo risarcire il danno ambientale di via Curtatone, ma anche migliorare la vivibilità del quartiere, restituendo alla comunità un polmone verde.

Un progetto per ricucire il territorio

Pignataro e Coppe hanno illustrato una visione che va oltre la semplice ripiantumazione degli alberi. Si immagina un intervento che tenga conto delle molteplici esigenze della comunità, a partire dalla creazione di un parco urbano che possa riqualificare l’intero quartiere. «Quella di via Ortella è l’unica area verde rimasta in questa zona – ha spiegato Giovanni Pignataro –. Per questo proponiamo un progetto che non si limiti a una compensazione formale, ma che restituisca valore al territorio con un intervento produttivo e fruibile da tutti». Tra le proposte avanzate spiccano la ripiantumazione degli alberi abbattuti, per costituire un ecosistema boschivo che possa rigenerare l’area; la creazione di un passaggio ciclopedonale, che colleghi punti strategici del quartiere e si integri con l’anello ciclopedonale già esistente; la tutela degli orti urbani e la realizzazione di una fascia verde a protezione della scuola della zona, garantendo spazi più sicuri e accessibili per i genitori e gli studenti. Cesare Coppe ha sottolineato l’importanza di un approccio sistemico: «Non possiamo permettere che le risorse naturali del quartiere vengano depauperate senza una visione lungimirante. Questo progetto rappresenta un’occasione per riconnettere il rione, migliorare la qualità degli spazi pubblici e valorizzare l’area di passo Sella, già in parte di proprietà comunale».

Dal comitato cittadino una visione ambiziosa

Anche il Comitato “Salviamo gli Alberi di Gallarate” si è espresso a favore della proposta, ma con un auspicio ancora più ambizioso: la creazione di un bosco urbano, anziché di un semplice parco. «Abbiamo osservato come in alcune aree prive di alberi non sia stato fatto nulla, mentre qui si è voluto abbattere una zona di pregio – hanno dichiarato i rappresentanti del comitato –. Crediamo che questa sia l’occasione per riparare il danno ambientale e restituire alla città un polmone verde in piena regola». Laura Pastorelli, punto di riferimento del Comitato, ha aggiunto l’importanza di avviare un censimento del verde urbano per pianificare interventi futuri con maggiore precisione. «Ci sono fondi regionali e nazionali che potrebbero essere utilizzati per ampliare il budget a disposizione e rendere il progetto ancora più incisivo».

Un appello alla comunità

L’incontro ha anche lanciato un messaggio chiaro alla comunità e alle istituzioni: questo progetto non deve essere bollato come pretenzioso o irrealizzabile. «Quello che proponiamo è un intervento dai costi contenuti, ma dal grande valore sociale e ambientale – ha concluso Pignataro –. Basta guardare esperienze virtuose come quella di Cassano Magnago, dove un progetto simile ha dato vita a un parco urbano apprezzato da tutta la cittadinanza».

La speranza dei proponenti è che possa nascere un tavolo di progettazione condiviso, capace di integrare le esigenze dei cittadini, delle scuole e delle attività locali. 

Alice Mometti

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