Da tempo il campo da calcio non è più quello sul quale correvano da ragazzi, “in erba”, secondo una definizione perlopiù generosa. E la cappella al primo piano è diversa, più piccola e raccolta, rispetto a quella seminterrata in cui pregavano ai tempi del catechismo. Ma l’oratorio è l’oratorio, lì si sono strette amicizie, coltivati valori, costruiti progetti. Gli oratoriani del San Luigi, parrocchia di San Giovanni, hanno onorato di nuovo la storia del luogo e loro personale trovandosi numerosi in via Miani per una messa e una cena (foto in fondo). Su un monitor e alle pareti campeggiavano foto di gruppo, anche in bianco e nero, con i protagonisti dei pomeriggi passati a giocare, delle gite, dei ritiri, delle recite. A disposizione, matite e biro: negli scatti c'erano anche volti senza nome, in attesa di qualcuno che li riconoscesse e segnasse. Tra i ricordi vivi, quelli legati ad amici “andati avanti”, anche di recente, come Vanni Gallazzi (vedi QUI) ed Elio Morello (QUI).
«Ritrovi di questo tipo – fa presente Emilio Vanin, promotore dell’iniziativa – sono iniziati addirittura nel 1974. Molte delle persone intervenute stasera hanno frequentato l'oratorio ai tempi in cui il coadiutore era don Guido Cavagna. Sarebbe bello raccogliere le tante esperienze vissute e ricordate, le immagini e le storie. Magari in una pubblicazione, ci stiamo pensando».
A testimoniare un’accoglienza che non si esaurisce, le parole dell’attuale coadiutore, don Matteo Resteghini: «Sarebbe bello potervi vedere di nuovo qui, con un amico o con i nipoti. Vi invito a tornare in oratorio».