Ospite a sorpresa alla festa di Natale organizzata dalla Pro Patria Judo per bambini e ragazzi, con le loro famiglie. Al termine delle dimostrazioni eseguite da atleti e atlete, si è cimentato davanti Fabrizio Sottile, una vita in vasca anche a dispetto della patologia progressiva che lo ha colpito agli occhi da adolescente e che lo ha costretto a modificare i suoi piani, sportivi e di vita. Due esperienze nel nuoto alle Paralimpiadi, Sottile ha raccontato la sua parabola, tra accettazione della malattia, scoperta dello sport per persone con disabilità, sfide via via affrontate. «Sono un nuotatore in pensione» ha spiegato, sorridendo, prima di cimentarsi nel judo. E di mettere in mostra risultati sorprendenti, considerando le poche lezioni prese.
L’esibizione ha concluso una mattinata in cui bambini, agonisti e istruttori hanno dato prova dei livelli raggiunti sotto lo sguardo attento di mamme, papà, fratelli e sorelle. Il presidente e direttore tecnico di Pro Patria Judo, Claudio Zanesco, ha fatto gli onori di casa illustrando ai partecipanti tecniche, difficoltà, capacità dei giovani atleti. Un po’ festa natalizia (al termine non sono mancati gli omaggi), un po’ momento didattico. «Per noi è importante – ha spiegato, a margine, Zanesco – intanto perché per bambini e ragazzi è bello mostrare ai genitori i loro progressi. Non dimentichiamo, fra l’altro, le praticanti donne, il judo è una disciplina in cui non è raro che le femmine siano in grado di superare i maschi. In secondo luogo, è giusto che i genitori scoprano questo mondo e lo conoscano meglio. Alcuni di loro, ovviamente per gli impegni del lavoro, non riescono praticamente mai ad assistere ad allenamenti o gare».
Garanzia di Sottile, diventato judoka per interesse personale ma anche per esaudire un desiderio espresso da suo padre: «Il judo è divertente».