La terza edizione del Bio-Archaeo Day, organizzato dall’Università dell’Insubria in collaborazione con il Museo archeologico Villa Mirabello del Comune di Varese, è in programma martedì 10 dicembre alle ore 15.30 nella Sala Montanari, di via dei Bersaglieri 1 a Varese.
L’evento, aperto al pubblico e agli studenti, si presenta come un’importante occasione di confronto e divulgazione sulle più recenti ricerche bioarcheologiche condotte dal Laboratorio di Antropologia dell’ateneo, che si trova ai Molini Marzoli di Busto Arsizio, è diretto da Marta Licata e afferisce al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita: ricerche effettuate non solo in Lombardia, ma anche in Piemonte e in Emilia-Romagna. Oltre agli interventi di esperti del settore, l’iniziativa darà ampio spazio alle presentazioni degli studenti universitari laureati in Biotecnologie e Scienze biologiche, che illustreranno le proprie tesi.
La giornata sarà aperta dai saluti istituzionali: Enzo Laforgia, assessore alla Cultura del Comune di Varese; Flavia Marinelli, direttrice del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita; Viviana Teresa Orlandi, presidente del corso di laurea in Scienze biologiche; Candida Vannini, in veste di rappresentante del corso di laurea in Biotecnologie diretto dalla professoressa Elena Bossi; Francesca Garanzini, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli; Cecilia Moine, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza; Eleonora Destefanis, Università del Piemonte Orientale, co-direttrice dello scavo di San Colombano di Bobbio.
Seguiranno gli interventi di Barbara Cermesoni, curatrice dei Musei Civici e coordinatrice dell’evento, e Selene Busnelli, borsista di ricerca ai Musei, e dell’équipe di antropologi dell’Insubria Roberta Fusco, Nicol Rossetti, Chiara Tesi e Arianna Vanni, con il coordinamento di Marta Licata.
Nel corso dell’evento si potrà assistere a presentazioni che spazieranno dallo studio delle collezioni museali all’analisi di reperti archeologici dell’Isolino Virginia. Saranno trattate le indagini forensi sulle teste rimpicciolite dei Jivaro, le deformazioni craniche precolombiane attraverso la virtualizzazione 3d, il legame uomo-animale nelle sepolture e i difetti dentari come specchio della salute materno-fetale. Verranno inoltre presentate alcune analisi condotte sui reperti infantili e prenatali dal sito di San Colombano di Bobbio e le patologie del passato come un caso di atrofia bilaterale da Santa Maria Maggiore.