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Busto Arsizio | 04 dicembre 2024, 07:51

L'8 dicembre ingresso solenne di don Stefano Rho, nuovo parroco di Santi Apostoli e Sant'Anna: «Sento ancora il richiamo dell’oratorio»

A colloquio con il sacerdote chiamato a guidare due parrocchie diverse per storia e dinamiche. L’accoglienza ricevuta, l’attenzione ai giovani, le necessità dell’asilo ai Santi Apostoli e del dormitorio per senzatetto a Sant’Anna. Un messaggio speciale per Natale? «Speranza, anche guardando al Giubileo»

L'8 dicembre ingresso solenne di don Stefano Rho, nuovo parroco di Santi Apostoli e Sant'Anna: «Sento ancora il richiamo dell’oratorio»

Due parrocchie, una festa: l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, per Sant’Anna e Santi Apostoli sarà anche il giorno dell’ingresso solenne del nuovo parroco (la cerimonia sarà ai Santi Apostoli, alle 17.30). Don Stefano Rho, milanese, viene da esperienze ad Assago, dove gli è stato affidato l’oratorio dal 1990 al 1997, a Villasanta, in provincia di Monza e Brianza, sempre all’oratorio, e, come parroco, anche in quel caso con un incarico su due fronti, a Bubbiano e Calvignasco, nella città metropolitana di Milano.

«La situazione, però, - precisa subito – a Bubbiano e Calvignasco è differente da quella di Busto. Parliamo di due centri un tempo rurali, oggi caratterizzati dall’arrivo di persone che si spostano dal capoluogo o dai comuni dell’hinterland, magari caotici. Chi va a vivere lì cerca una vita un po’ più tranquilla rispetto a quella che si può fare nella cerchia milanese, a costi diversi dal capoluogo».

E Busto? Come l’ha trovata?

Datemi tempo, anche se sono qui da qualche mese ho appena terminato il trasloco e già si sono aggiunte cose da sistemare… Ho avuto, questo posso dirlo, una buona impressione dal punto di vista ecclesiale, mi sembra che ci sia spirito di collaborazione fra il clero. Un clima di fraternità. Ho trovato un Decanato che ha l’idea del camminare con unità di intenti. E condividendo gli sforzi. Per il resto, mi trovo in provincia di Varese per la prima volta dai tempi del seminario, mi sto guardando intorno, prendo contatto progressivamente con la nuova realtà. Anzi, le nuove realtà».

Sant’Anna e Santi Apostoli, in effetti, presentano evidenti differenze...

«La prima è nettamente più giovane, come parrocchia, la seconda ha radici storiche più profonde. Ai Santi Apostoli sto incontrando una popolazione, diciamo così, standard. A Sant’Anna ci sono dinamiche diverse. I residenti di lungo corso hanno un’età media più elevata. C’è anche un arrivo cospicuo di persone con origini straniere, con ciò che ne consegue in termini di integrazione. Meno abitanti, rispetto ai Santi Apostoli, ma un numero di famiglie assistite dalla Caritas nettamente superiore. E c’è pure la domus per persone che vivono l’emergenza casa. Una realtà importante che dovrebbe essere “sentita” da tutta la parrocchia. In generale, parlerei di situazioni diverse che richiedono attenzioni ad hoc. Con una precisazione doverosa».

Quale?

Le due parrocchie hanno le loro identità, anche dal punto di vista ecclesiale. Ma mi sembra di vedere qualche elemento comune. E cioè una loro percepibile incidenza sulla vita dei rispettivi quartieri, sui rioni. Sono punti di riferimento. Altro elemento condiviso, l’accoglienza che mi stanno riservando. Cordiale, improntata alla disponibilità. Quanto a me… sono chiamato a dare una certa unità pastorale. È vero, i sacerdoti non sono numerosi e bisogna fare i conti con quelli a disposizione. Ma inviare un parroco per due parrocchie è una scelta, credo, che porta in questa direzione.

Che altro si possono aspettare i suoi parrocchiani? Quale sarà l’impronta della sua azione?

Se mi si chiedono scenari futuri o progetti precisi, rispondo di nuovo che è prematuro parlarne. Posso rispondere presentadomi, raccontando chi sono. L’impegno e la testimonianza derivano da quello che uno è. La realtà giovanile, ad esempio, per me è molto importante. Nonostante gli anni da parroco, il richiamo dell’oratorio si fa sentire. E qui, ai Santi Apostoli, ci abito in mezzo. Mi interessano i parrocchiani e quanti si avvicinano alla parrocchia. Mi stanno a cuore l’ascolto della Parola, la cura della liturgia. La formazione delle persone.

A proposito di formazione ed educazione, i Santi Apostoli possono contare su una scuola dell’infanzia. Una realtà solida ma la cui casa avrebbe bisogno di una rinfrescata, il Comune ha anche accordato un finanziamento, in base alla Leggere Regionale 12/2005…

Il mio predecessore, don Maurizio, si è dato da fare anche per immobili e ambienti, i risultati si notano. Certo, la scuola dell’infanzia avrebbe bisogno di un intervento, strutturale ed estetico. Un progetto c’è. E in effetti il Comune ci fornisce un contributo. Stiamo, però, ricontattando la Curia perché proceda, per avere i permessi del caso. L'asilo funziona, le iscrizioni ci sono, i bambini e le famiglie meritano una rinfrescata, importante, sulla loro scuola. 

Avvento in corso e Natale alle porte. C’è un messaggio speciale per le due parrocchie?

C’è molto di più, qualcosa di universale. Non dimentichiamo che si apre il Giubileo. “Pellegrini di speranza” è il motto scelto dal Papa. C’è qualcosa di più natalizio della speranza? Stiamo lavorando su questo.

Stefano Tosi

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