Una cerimonia intensa e molto partecipata ha unito tutta la Valle Olona nel segno del ricordo. Quello dei caduti e dispersi in guerra non è stato solo un doveroso atto di riconoscenza a chi ha perso la vita, ma una pagina di riflessione sul presente e sul futuro. Perché pesano - come ha detto Pietro Zappamiglio, sindaco di Gorla Maggiore, cornice dell'evento - i 50 conflitti di oggi nel mondo.
«Siamo orgogliosi di aver ospitato a Gorla Maggiore la commemorazione dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra - Comitato Provinciale di Varese» ha commentato il primo cittadino, ringraziando prima di tutto il presidente sul territorio Sergio Ferrario e il presidente provinciale milanese Domenico D'Amico. C'erano tutti i rappresentanti delle amministrazioni della Valle: Cristina Borroni, vicesindaco reggente di Castellanza, Nicola Puddu consigliere delegato al rapporto con le associazioni a Olgiate, Marco Baroffio sindaco di Fagnano e i colleghi Fabiana Ermoni di Gorla Minore, Marco Scazzosi di Marnate, Lucio Ghioldi di Solbiate Olona.
Prima la cerimonia civica, poi quella religiosa con il parroco don Valentino Viganò, infine il pranzo insieme da Dina con un centinaio di persone.
Una cerimonia appunto carica di significato, «su cui ho riflettuto e vorrei riflettere insieme a voi - ha detto Zappamiglio nel ringraziare tutti i presenti - è un momento particolare, tragico, se fate una ricerca su internet trovate 50 conflitti al mondo. Quando ho cominciato a fare il sindaco, dieci anni fa, pensavo che queste giornate servissero per invertire la rotta. Oggi penso invece che occorra riflettere, e tanto. Per questo sono contento che ci siano qui tante persone. Di fronte a queste giornate mi chiedo perché e per chi. Provo a rispondervi con la lezione del colibrì, di Andrea Camilleri».
È una storia che "vola" in una foresta africana dove divampa un incendio. Tutti gli animali fuggono tranne il leone, che solo per ultimo può lasciare quel mondo invaso dalle fiamme, eppure scorge un colibrì che non se ne va, anzi cerca di aiutare a spegnere il rogo. «Anch'io con questa piccola goccia d'acqua voglio fare la mia parte» è la risposta del minuscolo essere al leone.
Da questo trae spunto Zappamiglio: «Siamo qui perché ognuno di noi per quanto possibile, nella vita, nel lavoro, da militare, da sindaco, nella famiglia, deve fare la sua piccola parte. Perché tante piccole parti possono cambiare il significato della storia».
GUARDA IL VIDEO