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Salute | 29 novembre 2024, 11:19

Ortopedici di tutta Italia a Varese per fare il punto sull’insidiosa articolazione di Lisfran con il team del professor Fabio D’Angelo

Oggi a Varese, il corso avanzato della Società Italiana della Caviglia e del Piede si concentra sulle lesioni dell'articolazione di Lisfranc, con esperti italiani e internazionali

Nella foto, da sinistra: Luca Monestier, Fabio D’Angelo e Giacomo Riva

Nella foto, da sinistra: Luca Monestier, Fabio D’Angelo e Giacomo Riva

Si tiene oggi a Varese, al Centro congressi Ville Ponti, il corso avanzato della Società italiana della caviglia e del piede, Sicp, intitolato «L’insidiosa articolazione di Lisfranc: a che punto siamo?». La giornata ha come presidenti Luca Monestier e Giacomo Riva, con la collaborazione del presidente onorario Carlo Montoli e del local host Fabio D’Angelo, docente di Malattie dell’apparato locomotore e Medicina fisica e riabilitativa dell’Università dell’Insubria, nonché primario di Ortopedia e traumatologia all’Ospedale di Circolo di Varese, con il patrocinio dall’ateneo, della Società italiana Ortopedia e traumatologia (Siot), dell’Asst dei Sette Laghi e del Comune di Varese.

Il convegno è dedicato alla biomeccanica, alla traumatologia e alle strategie di trattamento delle lesioni dell’articolazione di Lisfranc, note per la loro complessità e per le difficoltà che pongono in fase diagnostica e terapeutica. Intervengono come relatori i maggiori esperti italiani nel campo della chirurgia del piede e della caviglia: Sandro Giannini, Francesco Ceccarelli, Antonio Volpe, Elena Samaila e Christina Stukenborg-Colsman, ospite internazionale riconosciuta per il suo contributo nel trattamento chirurgico delle lesioni di Lisfranc.

Molto soddisfatti i presidenti Giacomo Riva e Luca Monestier: «Il corso sottolinea l’importanza di aggiornare le competenze dei professionisti per migliorare gli esiti clinici e ridurre le complicanze post-operatorie. L’evento ribadisce la centralità di una formazione continua e multidisciplinare per affrontare al meglio le sfide che l’articolazione di Lisfranc pone ai chirurghi di piede e caviglia».

«È un onore accogliere a Varese il corso della Società italiana della Caviglia e del Piede, e mi complimento con il nostro professor Fabio D’Angelo e con i suoi collaboratori – ha commentato il direttore generale di Asst dei Sette Laghi Giuseppe Micale –. L’Ortopedia è forse la specialità dove è più evidente la necessità di iper-specializzazione e di come sia quindi sempre più sfidante non solo raggiungere l’elevato livello di competenze ed esperienza specifico che ogni bisogno di salute richiede, ma anche, a livello di ogni singola azienda, garantire la completezza dell’offerta. Il nostro Ospedale di Circolo è sede di un Centro traumi ad alta specializzazione e questa necessità di poter contare su una squadra ortopedica variegata e completa è ancora più evidente. Anzi, è un dovere a cui non possiamo sottrarci. In modo diverso però questa necessità di approfondire il trattamento di un particolare distretto anatomico rispetto ad altri può rappresentare un’ottima linea strategica da perseguire in un ospedale spoke, chiamato ad offrire sì un’assistenza di base al territorio di riferimento, ma che può trovare in alcune nicchie un ambito di crescita straordinario, in cui raggiungere livelli di eccellenza che finiscono con l’incarnare la vocazione di quell’ospedale».

«Questo corso – aggiunge il professor Fabio D’Angelo – è il risultato del grande lavoro svolto nell’ambito della chirurgia del piede nella struttura complessa di Ortopedia, arricchito dalla preziosa presenza di specializzandi e dalla prolifica collaborazione con l’Università dell’Insubria, che permettono di migliorare l’assistenza territoriale e di approfondire l’attività scientifica. Il ruolo centrale dei docenti universitari nella formazione specialistica, unito alla capacità di creare sinergie con altri specialisti e società scientifiche, consente l’organizzazione di corsi avanzati di alto profilo. Eventi come questo rappresentano una piattaforma essenziale per lo sviluppo delle competenze tecniche e cliniche, attirando un numero crescente di partecipanti, con una presenza significativa di giovani professionisti. Questo approccio formativo è alla base della crescita e dell’evoluzione della pratica ortopedica a livello nazionale ed internazionale».

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