Ci sono luoghi del cuore che diventano comuni a tutti, luoghi che trasudano storia del nostro Paese e che trasmettono emozioni anche senza averli mai visitati.
Uno di questi luoghi è il Teatro alla Scala di Milano, un’icona mondiale dell’arte della recitazione e della musica per eccellenza.
La storia
Molto si è parlato di questo edificio storico, della sua importanza e degli artisti che ne hanno calcato le scene. Il 20 novembre scorso, alla presenza del Sovraintendente e direttore artistico del Teatro, Dominique Meyer e dell’Architetto Mario Botta è stato presentato l’ultimo libro di Pierluigi Panza dal titolo evocativo “La Scala architettura e città”. In questo volume Panza racconta la storia architettonica del Teatro alla Scala, dalla nascita con la presenza di Giuseppe Piermarini, agli scenari attuali con Mario Botta, alle prospettive future. Edita da Marsilio Arte, questa pubblicazione ripercorre la storia dell’edificio partendo da Maria Teresa d’Austria a Napoleone, fino al Regno d’Italia ed alla Repubblica. Un viaggio nell’architettura del passato e nelle evoluzioni che il tempo e le mutate esigenze tecnologiche hanno progressivamente richiesto, pur mantenendo la bellezza della struttura. Nella prefazione, Dominique Meyer sottolinea “… il perfetto equilibrio tra sobrietà e opulenza, nonché l’efficienza tecnica di un luogo che ha contribuito a rendere Milano un raffinato e prestigioso polo artistico-culturale nel panorama europeo…”. Meyer instaura un parallelismo tra la società milanese, «più preoccupata del fare che dell’apparire», e la struttura architettonica dell’edificio.
Il volume, introdotto da Mario Botta, si articola in 11 capitoli, che ripercorrono più di tre secoli di storia: costruito nel 1776, il Teatro nasce a seguito di due distruzioni e due rifiuti. La prima distruzione fu accidentale – l’incendio del teatro che sorgeva all’interno di Palazzo Ducale (poi chiamato Palazzo Reale), la seconda fu voluta – la decisione di abbattere la chiesa di Santa Maria alla Scala. I rifiuti furono quelli di Luigi Vanvitelli e Christoph Willibald Gluck, i quali permisero l’arrivo alla corte di Milano, rispettivamente, di Giuseppe Piermarini (1734-1808) e Antonio Salieri (1750-1825).
Una monografia, quella di Panza, ricca di contributi fotografici degli interni e degli esterni, schizzi, disegni progettuali e dettagli architettonici che scrutano a fondo la Scala, dalle realizzazioni all’ultimo ventennio che ne hanno caratterizzato l’evoluzione tecnologica.
Pierluigi Panza
Scrittore, giornalista e critico d’arte e d’architettura, scrive per il Corriere della Sera e insegna al Politecnico di Milano. Ha all’attivo molte pubblicazioni di storia dell’arte, è membro delle principali accademie italiane e vincitore di numerosi riconoscimenti.
Come ebbe a dire Stendhal, la Scala è il “teatro più bello del mondo” e questo libro ne approfondisce ogni aspetto, fa amare ancora di più un monumento della nostra storia che non è solo costume, arte e musica, ma diventa un elemento inscindibile della nostra società che non può rimanere indifferente davanti a questo bellissimo capolavoro architettonico. Il titolo, evocativo, pone il teatro al centro della città di Milano, non solo geograficamente, ma nel cuore pulsante della metropoli donando quel carattere di magnificenza che assurge a suo simbolo, indissolubilmente.
Info
“La Scala. Architettura e città” di Pierluigi Panza
Cartonato ricoperto 24x31
pp. 296, con 280 ill. e disegni a colori
euro 65,00
Isbn: 979-12-5463-253-6
In uscita il 6 dicembre 2024
(Foto credits Archivio Fotografico del Teatro alla Scala, Milano)