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io_viaggio_leggero | 23 novembre 2024, 07:00

Da Porto a Faro, un viaggio per due: intervista a Melissa

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori, esperienze vissute in prima perso-na lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti, incontri inaspettati in giro per il mondo. Se hai un viaggio da raccontare… scrivi a : ioviaggioleggero@gmail.com

Melissa 33 anni, lavora nel mondo della TV e si occupa di produzioni per MEDIASET. Adora le attività sportive a contatto con la natura, come il surf e l’arrampicata, e se potesse, passerebbe la vita viaggiando.

Dove ci porti ?

In Portogallo, un paese di cui avevo sentito tanto parlare per i suoi paesaggi mozzafiato, la cucina unica e quella musica misteriosa e struggente chiamata Fado. Così, quando decisi di partire da Porto e viaggiare fino a Faro, sapevo che sarebbe stata un’avventura diversa dalle altre. Non immaginavo però quanto mi avrebbe arricchito, anche in modi inaspettati. Il viaggio era nato come una promessa a me stessa, un percorso disegnato per nutrire il mio spirito libero, per trovare quei momenti di solitudine che solo un’esperienza individuale può regalare. Avevo pianificato le tappe, con la certezza che sarei stata l’unica protagonista; ma la vita, si sa, ama sorprendere. A soli tre giorni dalla partenza, la mia amica Isabella mi chiese se poteva unirsi. Ci fu un attimo di esitazione; la mia mente si arrovellava tra il desiderio di compagnia e la paura di vedere le mie aspettative svanire come neve al sole. Eppure, accettai. Il viaggio per uno si trasformò in un viaggio per due. Era un salto nell’ignoto, dove la bellezza della condivisione andava di pari passo con la sfida dell’adattamento.

Prima tappa Porto, un luogo dal fascino malinconico che stupisce fin dal primo momento, con il suo mix di architettura antica e moderna. La vista del ponte Dom Luís al tramonto è qualcosa di imperdibile. Una città da scoprire, oltre alle famose cantine, per la cucina ricca di sapori e l’atmosfera di interscambio culturale che si respira passeggiando per le strade. L’ Avventura continua tra le viuzze colorate di Aveiro, conosciuta come la “Venezia portoghese”. I suoi canali e le saline scintillanti sotto il sole, accolgono il visitatore con eleganza ed autenticità. Viaggiare in due poi, è un gioco di equilibri. Ogni giornata è un alternarsi di sorrisi e piccoli compromessi, di momenti di intesa perfetta e di sfide silenziose. La mia amica si adatta al mio itinerario, io cerco di lasciare spazio alla sua presenza.

Viaggiare con un’amica, raccontaci?

Viaggiare insieme può mettere alla prova anche le amicizie più solide. Isabella e io abbiamo ritmi e preferenze diversi: io mi sveglio presto cosi da  sfruttare ogni ora per esplorare, mentre lei tende a prendersela più comoda. Sono capitati un paio di momenti di tensione, specialmente nelle giornate più calde e stancanti. Durante l’itinerario abbiamo imparato a fare compromessi: ad esempio, alternando una mattina dedicata ad un’escursione e un pomeriggio più rilassato; questo ci ha permesso di goderci al meglio l’atmosfera e di apprezzare le nostre differenze.

C’e’ stato un episodio curioso?

Il momento più rocambolesco è stato a Sintra. Strade strette e tortuose ci hanno messo alla prova, e c’è stato un frangente, in cui ci siamo domandate se la destinazione meritasse  davvero lo sforzo. Ma lo splendido panorama e la vista sulle colline, hanno trasformato ogni curva in un valore aggiunto. Ci siamo perse nelle bellezza del luogo tanto da non trovare subito l’albergo che avevamo prenotato! Ovviamente abbiamo riso, della nostra piccola disavventura, ma ci sono stati anche silenzi che parlavano più delle parole.

Un luogo speciale ?

Decisamente Lisbona, una città vibrante e piena di vita. Ogni quartiere ha una sua anima distinta come: il Barrio Alto con la sua vivacità notturna e l’Alfama con le sue stradine acciottolate e le melodie del Fado. La vera essenza della città si rivela, quando decidiamo di chiudere la giornata in un ristorante tipico. I sapori conquistavano la sala e le note musicali si insinuavano come un sussurro. All’improvviso, un uomo distinto seduto al tavolo accanto viene chiamato sul palco; si tratta di Rodrigo Ferreira una star del Fado, per noi due uno sconosciuto. L’atmosfera cambia: la musica non è più solo una melodia, è un racconto, un lamento e una celebrazione, tutto in una volta. I nostri occhi si incontrano, in un sorriso di complicità che non ha bisogno di parole. È stato un momento in cui ho sentito di essere in perfetta sintonia con l’ambiente che mi circondava. Il giorno seguente poi, è stato molto carino salire sull’iconico tram giallo! Lisbona con la sua luce unica, sa lasciare un ottimo ricordo e un buon sapore in bocca anche gustando un Pasteis, alla Torre di Belem.

E l’Algarve?

L’Algarve ha un’anima tutta sua, diversa da Lisbona e Porto. Ha un ritmo più lento e rilassato, con un panorama dominato da scogliere mozzafiato e spiagge dorate. Non posso dimenticare, la bellezza della costa con la natura assoluta protagonista. E’ anche il posto ideale per chi ama gli sport acquatici, e ho dovuto resistere alla tentazione delle onde per via di un piccolo infortunio, di qualche mese prima al gomito. Il nostro viaggio si conclude a Faro, la città che mi ha fatto scoprire un lato meno tradizionale del Portogallo, e una cucina locale che è stata una sfida per via del coriandolo..che non amo particolarmente !

Qual è stato un momento significativo del viaggio?

 

Nonostante io non sia credente, Fatima. Un luogo che trasmette una sensazione di pace e d’introspezione. Il silenzio e la devozione delle persone ti fanno riflettere sul significato del viaggio stesso: non solo un movimento nello spazio, ma una scoperta del diverso. L’atmosfera è densa di emozione e religiosità. Ovunque ci sono persone profondamente immerse nelle loro preghiere, alcune con gli occhi lucidi. E’ un luogo intriso di speranza e sofferenza, un contrasto che porta alla luce la vulnerabilità e la forza dell’animo umano. La chiesa è un mosaico di ceri accessi, con le luci tremolanti e una moltitudine di cuori in cerca di risposte; è un simbolo di spiritualità in grado di toccare anche chi, come me, non ha “Fede”. Fatima si è rivelata essere un “Altrove” per la suggestione prevalente e le tante emozioni contrastanti. Forse la vera “magia”, è la capacità di avvolgere chiunque, credente o no, in un abbraccio di umanità.

Un viaggio nel “cassetto”?

La natura come guida verso l’autenticità e la bellezza primordiale, dove foreste pluviali, fiumi maestosi e paesaggi rurali si intrecciano con la vita quotidiana. Ecco cosa immagino quando penso al Vietnam e alla Cambogia; appena potrò, sarà questa la mia destinazione!

Il viaggio in Portogallo, mi ha insegnato che a volte i percorsi più belli non sono quelli che avevamo pianificato; ma quelli che nascono quando scegliamo di condividere, un piccolo pezzo di strada che non era previsto.

IN & OUT  DA PORTO A FARO

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  • La Bandana
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Marco Di Masci

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