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Busto Arsizio | 22 novembre 2024, 16:47

FOTO - Vie Gavinana, Culin, Galvani, Isonzo: gli incroci degli schianti sono in buona compagnia

Interpretazioni creative del Codice della strada in tutta la zona con epicentro piazza XXV Aprile, ieri l'ultimo incidente non lontano dal Museo del Tessile. La rotatoria che viene percorsa in contromano, lo stop che nessuno rispetta, le precedenze non accordate rendono rischiosa un'area che pure non è attraversata da traffico intenso

Incidente all'incrocio tra le vie Gallazzi e Monterosa

Incidente all'incrocio tra le vie Gallazzi e Monterosa

Gli incidenti all'incrocio tra le vie Gavinana e Culin (QUI il più recente, QUI una proposta per migliorare la situazione) e quelli, oggi più rari ma non estinti, tra le vie Galvani e Isonzo (vedi QUI) non sono isolati: nella zona che ha, grosso modo, piazza XXV Aprile e la vecchia caserma dei Carabinieri come epicentro, le situazioni problematiche sono numerose. Nonostante un traffico non particolarmente intenso e strade che non consentono (non consentirebbero) di schiacciare troppo sull’acceleratore. Molto contano comportamenti di guida che chi vive e lavora in zona osserva a ripetizione: come noto, al di là di possibili contromisure da adottare sul campo, è il rispetto delle regole e delle persone da parte degli automobilisti a fare la differenza.

Stop di piazza XXV Aprile, forse il più ignorato di Busto

Posto che le classifiche, in questo campo, lasciano il tempo che trovano, lo stop di piazza XXV Aprile, quello sulla destra per chi osserva frontalmente la vecchia caserma dei Carabinieri, è certamente tra i meno rispettati di Busto. Si trova alla fine della corsia a senso unico che corre lungo un lato della piazza. Le auto che si fermano in corrispondenza del segnale sono una rara eccezione, di gran lunga più numerose risultano quelle che rallentano appena, alcune tirano semplicemente dritto. Il problema aggiuntivo è costituito da veicoli spesso e volentieri parcheggiati in modo da ridurre sensibilmente la visuale in prossimità dell’incrocio. Così i i guidatori che bruciano lo stop, confidando nel traffico scarso e nella conformazione della viabilità, vedono all’ultimo momento auto in rotta di collisione (e con teorico diritto di precedenza) provenire dalla loro sinistra. Di norma, sono queste ultime a inchiodare, mentre l’automobilista indisciplinato procede e se ne va, nel migliore dei casi facendo un gesto di scuse con la mano.

Precedenze variabili 

In tutta la zona sembra che le precedenze siano una questione lasciata più alla sensibilità dei singoli che al rispetto di regole generalmente valide. Nelle fasce orarie in cui i parcheggi scarseggiano, inoltre, le auto lasciate troppo vicino agli incroci peggiorano la situazione, così come la tendenza a “schiacciare” in modo irragionevole. Strade come via Crispi, via Monte Rosa, via Gallazzi, via Piave sono teatro ricorrente di incidenti (nella foto in apertura e qui sotto, i risultati di uno stop bruciato da un’auto lanciata a velocità eccessiva, tra le vie Monte Rosa e Gallazzi). Il tutto nonostante l’ampiezza relativa delle carreggiate, i mezzi in sosta, i tanti incroci, portoni che danno quasi direttamente sulla strada.

La rotatoria al contrario 

È quella, a prato, che si trova alla convergenza tra le vie Crispi, Filzi e Nannetti. Ne fa un uso “creativo”, percorrendola al contrario, qualche guidatore (per fortuna i "fenomeni" non sono numerosi) proveniente da viale Diaz/via Castelfidardo. Imboccata via Crispi e giunto all’obbligo di lambire via Filzi e via Nannetti, lo spericolato di turno taglia dalla parte opposta, contando su una visibilità di solito buona sulla destra. Solo che, prima di procedere ancora su via Crispi verso via Gallazzi e piazza XXV Aprile, si trova a passare in contromano accanto a un cancello oltre il quale è attivo un cantiere, con relativo viavai di mezzi. Pochi metri e le immancabili auto in sosta vietata chiudono la visuale e fanno aumentare il rischio di collisione con altri veicoli che percorrono la via Crispi verso la rotatoria. Tutto il passaggio avviene, manco a dirlo, a velocità sostenuta. Chi effettua la manovra rischia l’incidente in due punti per risparmiare, sì e no, tre secondi necessari a rispettare la rotonda.

Luci e ombre sulle vie Galvani/Isonzo 

Prima dell’incrocio tra le vie Gavinana e Culin era quello tra le vie Isonzo e Galvani a prendersi la scena per numero di incidenti, con tanto di auto a sfondar vetrine. Il centro estetico che ha subito la pericolosa intrusione ha chiuso e lasciato il posto a un’attività nel ramo del riuso e del riciclo di apparecchiature, strumenti musicali, consolle e simili. Soprattutto, su via Galvani si è introdotto un senso unico ed è stata disegnata una pista ciclabile percorribile nella direzione Agorà della scherma / Museo del Tessile. Il centro dell’incrocio, inoltre, è stato rialzato. Nonostante questo, l'ultima collisione è recentissima (21 novembre, di nuovo QUI) «Di incidenti veri e propri – dice chi lavora sul posto – se ne vedono di meno. A parte l'ultimo, ce n'è stato uno che ha coinvolto un ciclista, colpito da un’auto, fortunatamente senza particolari conseguenze. Le situazioni a rischio, però, non si contano. Soprattutto perché in tanti, nonostante tutto, non danno la precedenza o rallentano in ritardo. Il rialzo qualcosa fa ma non sembra una soluzione definitiva, è un po’ troppo dolce. Certo è difficile trovare il rimedio perfetto se c’è chi guida in contromano senza accorgersene. Di casi ne capitano. Poco tempo fa abbiamo visto un monopattino che procedeva sulla corsia ciclabile e ha rischiato di essere travolto. L'automobilista che a momenti lo tirava sotto in barba alle precedenze ha pensato bene di mettersi a urlare, come se non avesse colpa per quello che poteva succedere».

Stefano Tosi

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