Politica | 21 novembre 2024, 16:10

Cosentino (Lombardia Ideale): «Bankitalia sbaglia, la Lombardia resta la locomotiva d'Italia»

Il Vice Presidente del Consiglio regionale risponde alle affermazioni di Bankitalia, sottolineando i dati positivi sulla Lombardia e chiedendo maggiore autonomia per superare gli ostacoli burocratici. «Siamo tra i motori d’Europa, frenati da burocrazia e centralismo. Serve l’autonomia»

Cosentino (Lombardia Ideale): «Bankitalia sbaglia, la Lombardia resta la locomotiva d'Italia»

"Le affermazioni di Bankitalia sulla Lombardia, secondo cui la nostra regione non sarebbe più la locomotiva d’Italia, appaiono non solo infondate ma anche smentite dai dati. Meno di un mese fa, Assolombarda ha presentato cifre inequivocabili: la Lombardia contribuisce a un quinto del PIL nazionale e, se fosse uno Stato indipendente, si collocherebbe al decimo posto tra le economie dell’Unione Europea, con un PIL di 480,6 miliardi di euro nel 2023. Questo risultato la pone davanti a Paesi come Austria, Danimarca e Finlandia, e con un PIL più che doppio rispetto a quello della Grecia”. Lo dichiara Giacomo Cosentino, Vice Presidente del Consiglio regionale e capogruppo di Lombardia Ideale.

“È scorretto interpretare i lievi rallentamenti economici congiunturali che hanno interessato l’intero Paese come un segno di declino della Lombardia, pertanto - afferma Cosentino - ringrazio il Presidente Fontana per aver richiesto chiarimenti su queste affermazioni.

I veri ostacoli alla crescita - rileva il Vice Presidente - non sono interni alla Regione, ma derivano da una burocrazia soffocante e da un centralismo statale che rallenta ogni processo decisionale.

L’autonomia regionale, garantendo una gestione più diretta delle risorse e delle procedure - aggiunge -, rappresenterebbe la chiave per sbloccare il pieno potenziale della Lombardia, evitando i continui e inutili passaggi burocratici con Roma. Se si vuole davvero promuovere la crescita economica italiana - conclude Cosentino -, si deve partire dal supporto a chi, numeri alla mano, resta uno dei veri motori d’Europa".

Redazione

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