Qualche giorno fa il consigliere comunale e provinciale Enrico Vettori aveva espresso alcune perplessità sulla decisione dell’amministrazione di posizionare una panchina arcobaleno a fianco dell’ingresso del vecchio municipio e sul fatto che questa scelta non è stata condivisa con le minoranze (Leggi QUI). Non sono mancate le reazioni.
A partire dal sindaco Giovanni Montano, che ha voluto chiarire la vicenda spiegando le motivazioni che hanno portato al posizionamento della panchina e rivendicando la sua apparenza politica, messa in dubbio dal consigliere.
Caro Chicco,
devo ammettere che ho letto e riletto più volte il tuo comunicato stampa e sono arrivato ad una semplice conclusione: chi non ha riletto cosa hai scritto probabilmente sei tu. O, almeno, lo spero.
Lo spero perché ciò che hai scritto contraddice apertamente ciò che sei e la tua formazione politica. Quella formazione politica che qualche settimana fa ci ha spinto, come lista civica e dietro tua esplicita richiesta, a contribuire alla tua elezione in consiglio provinciale.
Voglio fugare ogni tuo dubbio: la panchina arcobaleno l’ho voluta io come tempo fa volli collocare una panchina rossa a simboleggiare la lotta contro la violenza sulle donne e come tra poco vorrò una panchina gialla a simboleggiare la lotta al bullismo.
Volutamente e per la prima volta, scrivo in prima persona per assumermi la piena paternità di queste scelte. Scelte che, però, sono ampiamente condivise all’interno del nostro gruppo.
Non ti preoccupare Chicco non sono diventato comunista ma sono rimasto democristiano e, per questo, sempre in prima linea a combattere ogni forma di violenza e di discriminazione.
Ciò non vuol dire essere a favore dell’adozione da parte di coppie dello stesso sesso (ho sempre espresso la mia contrarietà a riguardo) ma semplicemente essere dalla parte di chi soffre per i pregiudizi e le violenze di alcuni.
Leggo il tuo disappunto perché non abbiamo aperto un confronto con l’opposizione sulla opportunità di esprimerci contro ogni forma di discriminazione. La risposta è semplice: pensavamo che la condivisione di questi basilari valori etici e di civiltà fosse scontata. Ma evidentemente non è così.
Ma tant’è. Noi continueremo la nostra battaglia contro ogni forma di discriminazione e di violenza.
Anche quella che si esprime con un comunicato stampa.
Giovanni Montano